E… state in pace, se potete

di Francesco Zanotti

Abbiamo vissuto un’autentica settimana di passione. Siamo quasi stremati. Di certo stressati, sottoposti a un continuo turbinio di notizie tragiche che ci travolge e ci inquieta. Non si fa a tempo neanche a metabolizzare una tragedia che già dobbiamo prepararci a quella successiva. Una sequenza da film dell’orrore, dove invece l’orrore pare lasciare il posto alla sensazionalismo, all’emozione del momento, entrambi amplificati dalla rete che rigurgita di immagini e di video un tempo impresentabili.

“Le immagini da Dacca, dalla Puglia, da Nizza, dalla Turchia, solo per citare le ultime – scrive Paolo Bustaffa per l’agenzia Sir – vengono seguite con il cuore in gola, con tanti perché che in parte trovano risposta e in parte rimangono sospesi. L’alta velocità dei fatti e della cronaca impedisce o rende difficile incontrare una risposta. Manca una sosta in cui poter ritrovare se stessi dopo la bufera che ha sconvolto e piegato”.

Eccola l’agognata sosta, quella salutare, di cui avvertiamo immenso bisogno. Abbiamo necessità di fermarci un attimo. Non si può sempre andare a mille, anche solo per inseguire quanto accade nel mondo, quanto online viene scritto e pubblicato su infiniti siti, sulle pagine di Facebook e di tanti altri social media che ci imbottiscono di notizie sotto una valanga dalla quale rischiamo di farci travolgere.

È verissimo quanto accaduto nelle ultime settimane. E ci mancherebbe. “Siamo in guerra”, ripete spesso papa Francesco, per metterci in guardia dai pericoli di un egocentrismo esagerato che produce poveri e discriminazioni di ogni genere. Quindi, “stiamo attenti”, è il messaggio non detto, ma altrettanto esplicito. Stiamo tutti attenti a come ci comportiamo, a ciò che facciamo, a chi ci interessiamo.

“State buoni , se potete”, diceva san Filippo Neri ai suoi ragazzi senza famiglia e senza futuro. State in pace, se potete, mi verrebbe da parafrasare e augurare a chi si accinge ad andare in ferie o alla Giornata mondiale della gioventù. O a chi, invece, è più impegnato di prima nel lavoro estivo. State buoni. State in pace. Prima di tutto con noi stessi.

Fermiamoci. E lo dico sul serio. Non cade il mondo se non siamo sempre collegati. Mettiamo in modalità off line. Proviamoci. Stiamo in silenzio. È un esercizio da recuperare. In ascolto degli altri e della natura che ci circonda. Non serve andare in isole esotiche. Bastano le nostre campagne e le nostre colline, ma anche il mare la sera o di primo mattino. Mettiamo il cuore in sintonia con il Creato, quello con la maiuscola, e allora avremo occhi per vedere anche ciò che spesso sfugge alla nostra attenzione.

Corriere Cesenate 29-2016

Pubblicato martedì 19 Luglio 2016 alle 18:30

Una risposta a “E… state in pace, se potete”

Commenti

  1. pierpaolo bravin 27 Lug 2016 / 16:27

    Caro Francesco, lo scorso 6 giugno padre Hamel, assassinato il 26 luglio in chiesa a Rouen, aveva pubblicato un editoriale sul bollettino parrocchiale. Un appello profetico ad approfittare delle vacanze estive per rendere il mondo più umano con la preghiera e la misericordia.
    L’ho letto su Avvenire e vorrei riproporlo perché mi sembra un ottimo modo per ricordare questo sacerdote francese e seguire i suoi consigli.

    La primavera è stata piuttosto fresca. Se il nostro morale è stato un po’ a terra, pazienza, alla fine l’estate arriverà. E anche il momento delle vacanze.

    Le vacanze sono un tempo per prendere le distanza dalle nostre occupazioni abituali. Ma non sono una semplice parentesi. Sono un momento di relax, ma anche di rigenerazione, di incontri, di condivisione, di convivialità.

    Un tempo di rigenerazione. Ci sarà chi si prenderà qualche giorno per un ritiro o un pellegrinaggio. Altri rileggeranno il Vangelo, da soli o in compagnia, come una parola che fa vivere l’oggi.
    Altri potranno rigenerarsi nel grande libro della creazione ammirando i paesaggi tanto diversi e magnifici che ci elevano e ci parlano di Dio.
    L’augurio è che possiamo in quei momenti sentire l’invito di Dio a prenderci cura di questo mondo, a farne, là dove viviamo, un mondo più caloroso, più umano, più fraterno.

    Un tempo di incontro, con familiari e amici. Un momento per prendersi il tempo di vivere qualcosa insieme. Un momento per essere attenti agli altri, chiunque essi siano.
    Un tempo di condivisione. Condivisione della nostra amicizia, della nostra gioia. Condivisione del nostro aiuto ai figli, mostrando che per noi contano.
    Anche un tempo di preghiera. Attenti a ciò che avverrà nel nostro mondo in quel momento. Preghiamo per coloro che ne hanno più bisogno, per la pace, per un migliore vivere insieme.

    Sarà ancora l’anno della misericordia. Cerchiamo di avere un cuore attento alle cose belle, a ciascuno e a tutti coloro che rischiano di sentirsi un po’ più soli.
    Che le vacanze ci consentano di fare il pieno di gioia, di amicizia e di rigenerazione. Allora potremo, meglio provvisti, riprendere la strada insieme.

    Buone vacanze a tutti!
    Padre Jacques

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