Lettera aperta al presidente del quartiere Borello dopo la Festa del volontariato di sabato scorso

Signor presidente,
mi permetta di ringraziarLa per avermi invitato alla Festa del Volontariato a Borello, sabato pomeriggio 18 febbraio.

È stata per me un’occasione molto gradita per poter conoscere più da vicino la realtà del suo paese. Non conoscevo il tanto di buono che Borello produce con l’impegno completamente gratuito di numerosissime associazioni e persone che spendono del proprio tempo e denaro per rendere migliore la vita di tutti.

In quell’incontro è emerso un quadro di Borello molto diverso da quello ricavabile dalla serie di articoli e documenti di qualche tempo fa che potevano dare l’impressione pesante di un paese razzista e cattivo.

Mi sembra di poter dire che una comunità, la quale esprime tanto calore umano e carità cristiana, come si è evidenziato durante la festa, non merita l’immagine negativa che si era creata e lei, con il suo consiglio di Quartiere, senza clamore ma con saggia decisione, è riuscito a dimostrare che Borello è abitato da persone buone.

Avete invitato anche il parroco, don Emilio che, pur essendo straniero, avete accolto tra di voi con simpatia come penso lui accolga ogni persona, di qualsiasi colore o provenienza, come un fratello secondo l’insegnamento di Gesù Cristo.

Anche nel discorso dell’assessore comunale Simona Benedetti si è colta l’attenzione e il gradimento per tutto il buono che Borello sa esprimere. Grazie ancora. Come si dice: “Il bene fa bene al cuore”. Di tutti.

Molti auguri di buon lavoro e un cordiale saluto, con augurio di pace a tutta la gente che lei rappresenta.

Gino Della Vittoria
diacono referente delle Caritas parrocchiali
Zona Pastorale Valle Savio-Dismano

Carissimo Gino,
pubblico molto volentieri la tua lettera aperta al presidente del quartiere Borello. Le tue righe fanno giustizia di quanti abitano quel territorio e non si sono sentiti rappresentati da ciò che si è scritto e detto della frazione cesenate circa l’accoglienza negata ai migranti.

Più di un cittadino mi ha riferito di persona del proprio disagio di fronte a questa situazione che si stava delineando e che ora speriamo rientri del tutto. Non è quella rappresentata la gente di Romagna che noi tutti conosciamo, anche se, lo dobbiamo ammettere, il vento in parte sta cambiando.

Per parte nostra, in queste settimane abbiamo cercato di raccontare ciò che si fa accanto ai profughi e agli immigrati, chiunque essi siano. Lo facciamo anche in questo numero con la positiva esperienza della cooperativa Team Service che ospita dieci uomini a Martorano, in un contesto che al momento appare buono e accogliente.

Sul prossimo giornale racconteremo anche dell’incontro svoltosi lunedì sera al Ridotto di Cesena con diverse associazioni di volontariato e alcuni immigrati in sala.

Lo facciamo non per buonismo, ma per andare alla ricerca della verità e per raccontare la realtà, senza nascondere nulla.

A presto.
Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato giovedì 23 Febbraio 2017 alle 00:00

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