Pietro Campidelli frate minore del Vangelo

La testimonianza del giovane cesenate che ha emesso professione perpetua al convento di Pavullo nel Frignano (Modena)

Sabato scorso, il cesenate Pietro Campidelli, di 29 anni (la mamma è Rita Ricci, ex presidente del consiglio comunale di Cesena; il babbo Mauro lavora in banca) al convento di Pavullo nel Frignano ha fatto la professione perpetua come frate minore del Vangelo. Pubblichiamo di seguito una sua testimonianza.

Sono cresciuto nella parrocchia di san Domenico. Ho iniziato il cammino di vita religiosa attraverso la professione semplice nel 2006, nella fraternità dei frati minori del Vangelo a Brisighella. In questi anni ho rinnovato annualmente i voti di povertà, castità e obbedienza.

All’interno di questo periodo di formazione ho frequentato per sei anni lo Studio Teologico Sant’Antonio a Bologna, conseguendo il Baccalaureato in Teologia, discutendo la tesi dal titolo “Il dono della fraternità nella vita di Francesco d’Assisi. Et postquam Dominus dedit mihi de fratribus”.

Gli anni di studio sono stati faticosi, sia per la vita da pendolare, disseminata dagli inseparabili ritardi di treni e autobus (che mi hanno fatto comprendere cosa intendeva san Francesco quando parlava di Perfetta letizia!) ma anche ricchi di tante soddisfazioni: la filosofia inizialmente incomprensibile è servita per avere un nuovo sguardo sulla realtà, l’approfondimento della Sacra Scrittura, nuove amicizie con altri frati e seminaristi. Due anni fa abbiamo lasciato il convento di Brisighella e ci siamo trasferiti nel convento dei frati minori Cappuccini a Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.

In questi 10 anni ho avuto occasione di incontrare tante persone, condividendo con loro gioie, dolori, fatiche, incomprensioni e cercando di essere loro vicino con un sorriso, una mano tesa, cosciente che non ero io ad aiutarle, ma erano loro ad arricchirmi. Il discernimento fatto e che continuo a compiere consiste nell’accoglienza di quello che sono, della mia debolezza e nel desiderio di donarmi pienamente al servizio di Dio e dei fratelli, e ciò significa mettere da parte l’egoismo e condividere con gioia quello che sono e quello che faccio.

Auguro a tutti voi, con le parole di Francesco d’Assisi, pace e bene.

Pietro Campidelli

Pubblicato giovedì 22 Settembre 2016 alle 00:01

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