Macfrut, un bilancio che guarda al futuro

CESENA – Terminato un Macfrut già si pensa all’organizzazione del prossimo. Nel 2017 la rassegna dell’ortofrutta promossa da Cesena Fiera si terrà dal 10 al 12 maggio, quindi non c’è molto tempo a disposizione.

La scorsa settimana, dal 14 al 16 settembre, l’attenzione del comparto ortofrutticolo si è focalizzata sui padiglioni di Rimini e non si può dire che non sia stata un’edizione di successo. Migliaia i visitatori, con un incremento di quelli esteri.

Il presidente Renzo Piraccini e il coordinatore Luigi Bianchi hanno espresso soddisfazione per il buon esito dell’evento. Non era scontato, in quanto una certa atmosfera di crisi ancora permane, ma le aziende hanno dato fiducia alla kermesse che è l’unica in Italia e la terza in Europa per importanza dopo Berlino e Madrid.

L’evento è stato inaugurato dal ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina il quale ha ribadito la propria fiducia in Macfrut quale unico volano fieristico italiano per il settore dell’ortofrutta e del suo indotto.

Una fiera ha pochi ma precisi scopi: far incontrare gli imprenditori al fine di concludere affari, fare il punto sulla ricerca, presentare le novità. E Macfrut è riuscito in tutto questo.

Interessante l’incontro Russia-Italia che si è svolto nella seconda giornata. Al meeting hanno partecipato imprenditori agricoli della regione di Krasnodar, un territorio che si trova alla stessa latitudine del centro-nord d’Italia. “Questa zona produttiva – ha affermato la consulente Evgenya Kravchenko – è in grande espansione. Lo scorso anno il tasso di crescita è stato del 116 per cento. In pochi anni sono stati realizzati decine di ettari di serre. I frutteti sono oltre 100 ettari e sono in continuo aumento. Logisticamente, la zona ha un aeroporto e a 100 chilometri vi è un porto navale”.

La parola è poi passata agli imprenditori agricoli. Il responsabile dell’azienda Emelyanov ha sottolineato che sono alla ricerca tecnologie all’avanguardia, ad esempio di impianti a goccia interrati. Un altro imprenditore ha posto l’accento sulla necessità di rinnovare il panorama varietale orticolo e anche quello delle fragole.

Macfrut è anche innovazione. Ha stupito l’area in cui sono stati fatti volare dei droni a dimostrazione della mappatura dei campi e delle colture effettuabile tramite foto aeree. Ma i cinesi sono più avanti: in uno stand di operatori della Cine erano esposti alcuni droni per i trattamenti aerei. Si tratta di bassi volumi con soluzioni concentrate: il serbatoio ha una capacità di 20 litri e il trattamento dura al massimo 10 minuti. Il drone ha un’autonomia di volo di 12-15 minuti. L’altezza da cui è possibile irrorare avendo la massima efficacia è attorno ai 10 metri per una velocità di volo fino a 8 metri al secondo. Nei 10 minuti di volo il drone può coprire 5 chilometri lineari.
Al momento è indicato per colture estensive tipo cereali e orticole.

“Sono davvero soddisfatto di come è andata la fiera – ha spiegato il presidente Renzo Piraccini – e dei riscontri che abbiamo avuto. Il lavoro svolto durante tutto l’anno ha permesso di avere in fiera tanti stand stranieri, così come visitatori oltre confine che sono aumentati del 30 per cento rispetto al 2015. Per il 2017 abbiamo tante novità già programmate: Cina paese partner, Basilicata come regione sotto i riflettori, la fragola come “focus coltura”. E poi uno spazio apposito per il biologico e per i vegetali trasformati. Insomma, ottimo il Macfrut 2016, ma ormai noi siamo già proiettati all’edizione del 2017”.

Cristiano Riciputi

Pubblicato giovedì 22 Settembre 2016 alle 00:02

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