Principe Umberto, una tragedia dimenticata

I caduti cesenati nella più grande tragedia navale della prima Guerra mondiale

CESENA – Amadori, Bartolini, Farabegoli, Margheritini, Pasini: c’erano tanti cognomi romagnoli a bordo del piroscafo Principe Umberto, affondato cento anni fa da un sommergibile austriaco. Si trattò di una vera sciagura: oltre 1.900 morti, la più grave perdita di vite umane in mare nella Grande guerra.

Tra loro, perirono 22 militari originari del territorio cesenate e 230 altri emiliani e romagnoli, in forza alla Brigata Marche.

La lista dei caduti nella tragedia è stata redatta dal giornalista romano Pierluigi Roesler Franz, appassionato di ricerca storica e grande topo d’archivio, partendo dal Corriere della Sera del 10 giugno 1916 e dal Giornale di Reggio Emilia (edizione locale del Carlino) del giorno seguente.

Il piroscafo Principe Umberto venne varato nel 1909 come nave passeggeri di lusso sulle linee per le Americhe. Allo scoppio del primo conflitto mondiale, requisito dalla Regia Marina, prese posizione nell’Adriatico.

La sera dell’8 giugno 1916, mentre riportava in Italia dall’Albania il 55esimo reggimento di fanteria, fu intercettato dal sommergibile austroungarico U5 una quindicina di miglia a sudovest di Capo Linguetta (promontorio albanese vicino alla città di Valona). Dei due siluri lanciati del sommergibile uno raggiunse il piroscafo italiano, spezzandolo in due e affondandolo in appena sette minuti. A nulla valse la scorta di quattro cacciatorpediniere e un esploratore navale.

Dei 2.821 uomini a bordo, 2.578 erano militari dell’esercito mentre 243 erano marinai militari o mercantili (secondo dati dell’Ufficio storico della Marina). Di questi, riuscirono a salvarsi meno di 900 persone. Gli altri riposano in fondo al mare o in qualche piccolo cimitero albanese. Pochissimo venne divulgato all’epoca per via della censura di guerra. Molte delle famiglie dei caduti, dunque, non hanno mai conosciuto la verità.

Questi i caduti del cesenate: Felice Margheritini, Generoso Mazzoli e Cesare Tommasi (Bagno di Romagna); Leopoldo Silvio Magnani (Borghi); Giuseppe Amadori, Giuseppe Bartolini, Giuseppe Pasini, Lorenzo Valmorri (Cesena); Eugenio Cesarini, Secondo Farabegoli, Augusto Vincenzi (Cesenatico); Giovanni Carabini (Gambettola); Cesare Ceccarelli, Pietro Renzi, Tommaso Spada (Gatteo); Pompeo Castellani (Mercato Saraceno); Oreste Crivelloni e Pietro Guerra (Roncofreddo); Marco Gobbi (San Mauro Pascoli, al tempo San Mauro di Romagna); Claudio Barberini (Savignano sul Rubicone, al tempo Savignano di Romagna); Giuseppe Macchini (Sogliano al Rubicone); Giuseppe Servidei o Servedei (Verghereto).

MiB

Pubblicato giovedì 23 Giugno 2016 alle 00:02

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