Un bene a vantaggio di tutti

di Francesco Zanotti

Italiani di nuovo alle urne. La tornata delle votazioni amministrative in programma domenica prossima dalle 7 alle 23 riguarda 1342 comuni (oltre 13 milioni gli elettori, 24 i capoluoghi interessati) nei quali si dovranno eleggere i nuovi consigli e i primi cittadini.

Nel nostro territorio si recheranno in cabina per esprimere la loro preferenza coloro che risiedono a Cesenatico, Gatteo e Sogliano al Rubicone. Solo nel primo dei tre centri, perché superiore a 15.000 abitanti, si potrà andare eventualmente al ballottaggio domenica 19 giugno.

A livello nazionale l’attenzione è tutta sul governo, come sempre è accaduto in questi frangenti. Un vero e proprio referendum pro o contro l’esecutivo guidato da Matteo Renzi, il quale invece tenta di spostare l’attenzione sul vero referendum, quello costituzionale in programma nell’autunno prossimo e sul quale il presidente del Consiglio si gioca davvero tutto.

Ma veniamo alle vicende attuali e a una breve riflessione. Nelle scorse settimane abbiamo illustrato i programmi di chi si è candidato a sindaco. A Cesenatico si è verificato il caso più clamoroso, con la non approvazione del bilancio da una parte della maggioranza uscente. Bocciatura che ha reso inevitabile il commissariamento a pochi giorni dall’apertura delle urne. Un caso forse molto più politico che tecnico.

Abbiamo ascoltato tante idee sul futuro dei nostri paesi, con chi mette l’attenzione più su un aspetto e chi su un altro. Chi sulla sicurezza dei cittadini, chi sullo sviluppo dell’occupazione, del lavoro, del turismo, dell’entroterra, della cura delle strade e delle scuole, solo per citare alcuni dei tanti temi affrontati. Ma in tutto questo proliferare di dibattiti, incontri, tavole rotonde e interviste, un obiettivo mi è sembrato abbastanza trascurato: il bene comune.

“Siamo alla personalizzazione della politica”, mi ha detto sconfortato un affezionato amico-lettore, proprio in vista delle elezioni di domenica 5 giugno. Mi voleva dire che le questioni della gente, quelle vere, ormai non interessano più a nessuno.

A questo punto penso valga la pena riprendere la definizione di bene comune, “un bene collettivo e individuale al tempo stesso, al di sopra degli interessi particolari e degli egoismi corporativi. Non consiste nella semplice somma dei beni particolari di ciascun soggetto del corpo sociale. Essendo di tutti e di ciascuno è e rimane comune, soltanto insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo e custodirlo, anche in vista del futuro”. Un bene per tutti, non per pochi, e neppure per una maggioranza. Indivisibile, da raggiungere insieme, a vantaggio di tutti.

Corriere Cesenate 22-2016

Pubblicato martedì 31 Maggio 2016 alle 18:30

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