Viaggio in Francia del vescovo Douglas, la cronaca/3

Continuiamo la pubblicazione della cronaca del viaggio-pellegrinaggio che il vescovo Douglas ha compiuto in Francia, insieme a Luciano Veneri e a Graziella Batani, ai primi di luglio. Si susseguiranno varie puntate che saranno pubblicate sempre nella sezione Chiesa e Diocesi.

Terzo giorno, Mercoledì 8 luglio 2015 – A
L’appuntamento con mons. Douglas era fissato alle ore 7.30 davanti all’albergo e avremmo anche potuto rispettarlo se io avessi fissato la sveglia. La sveglia mi è invece stata data da Graziella che, scuotendomi, mi ha chiesto un po’ allarmata: Luciano che ore sono? Ebbene erano le 7.40 passate!
Sono corso in pigiama fino al parcheggio molto contrito ma il vescovo, che passeggiando in attesa, aveva già recitato due rosari, è veramente molto paziente e sorridendo mi ha tranquillizzato senza neppure prendermi in giro visto che proprio io avevo proposto di andare in città piuttosto presto.
Siamo arrivati al Monastero del Carmelo alle ore 8.15 e siamo entrati subito nella chiesa che è la stessa che ha frequentato Teresa, anche se nel tempo ha subito alcune modifiche come per esempio l’aggiunta, nel 1923, della cappella del Reliquiario e della navata laterale.

Appena superata la soglia della chiesa del Carmelo, ci siamo trovati in comunione con Santa Teresa, che qui visse dal 9 aprile 1888 al 30 settembre 1897.
Nella cappella del Reliquiario, si possono venerare i resti mortali della Santa: qualche osso è inserito nella statua che rappresenta Teresa sul suo letto di morte mentre la maggior parte delle reliquie è rinchiusa nel cofanetto posto sotto il Reliquiario. L’ultima domenica di settembre le reliquie vengono condotte processionalmente attraverso la città.
Al di sopra del Reliquiario si trova la statua della Vergine Maria detta “del sorriso”, la stessa che il 13 maggio 1883, ai Buissonnets, dove ora ne resta una copia, guarì la piccola Teresa proprio con il « suo incantevole sorriso ». Qui sono sepolte anche le altre tre sorelle di Teresina: Madre Agnese di Gesù (Paolina), Suor Maria del Sacro Cuore (Maria), e suor Genoveffa del Volto Santo (Céline).
Dopo avere sostato davanti alla cappella del Reliquiario in raccoglimento e in preghiera ci siamo recati in sacrestia per chiedere ed ottenere di potere celebrare l’Eucarestia delle ore 9.00, che è quella alla quale partecipano anche le suore carmelitane.

E’ sempre una grande emozione la partecipazione al sacrificio eucaristico del Corpo e Sangue del Signore che perpetua sull’altare il sacrificio della croce e il memoriale della sua morte e risurrezione ma sento di dovere ringraziare davvero il Signore per avere avuto la possibilità di vivere questa emozione, insieme al nostro vescovo all’altare e alla mia sposa Graziella nella chiesa del Carmelo che, insieme alla Basilica di Santa Teresa rappresentavano la meta del nostro pellegrinaggio in terra francese.
Al termine ci siamo donati ancora qualche momento raccoglimento e di preghiera davanti alla cappella con Santa Teresina, questa ragazzina che ha lasciato questo mondo a 24 anni dopo averci lasciato perle fra le più luminose della storia della Chiesa.
Dopo l’abbondante nutrimento spirituale ci siamo concessi un cappuccino con biscotti in un simpatico bar di fronte al monastero e ci siamo trasferiti in auto alla grande basilica di Santa Teresa che già avevamo visto chiusa la sera precedente.

La basilica è veramente imponente; fu Papa Pio XI, che canonizzò Teresa il 17 maggio 1925 considerandola “la Stella” del suo pontificato, a desiderare ardentemente la costruzione a Lisieux di un santuario.
L’11 luglio 1937 fu il Cardinale Pacelli, futuro Pio XII, a benedire solennemente la basilica dove, nei giorni di grande affluenza oltre 3.000 pellegrini possono sedersi sui banchi e seguire senza difficoltà le cerimonie che si svolgono nel santuario perché nessuna colonna ne impedisce lo sguardo. Luminosi sono i mosaici e le belle vetrate realizzate per trasmettere il messaggio di Teresa.
Anche la decorazione della cripta è composta da cinque mosaici; rappresentano le tappe importanti della vita di Teresa: il battesimo di Maria Francesca Teresa Martin nella chiesa di Notre-Dame ad Alençon il 4 gennaio 1873; la prima comunione di Teresa all’abbazia benedettina di Lisieux l’8 maggio 1884; la guarigione miracolosa di Teresa ai Buissonnets nella festa di Pentecoste il 13 maggio 1883; la professione di Teresa l’ 8 settembre 1890 e la morte di Teresa il 30 settembre 1897.
Nella cripta si trova il Reliquiario dei Beati Luigi e Zelia Martin, genitori di santa Teresa, lo stesso reliquiario che papa Francesco ha voluto a Roma insieme a quello di Santa Teresa, per la preghiera all’apertura del sinodo per la famiglia il 5 ottobre 2014. Anche papa Francesco ha una devozione particolare per Santa Teresa e i suoi genitori che canonizzerà a Roma domenica 18 ottobre 2015 nel corso del sinodo ordinario per la famiglia.
Ci siamo soffermati a lungo davanti al Reliquiario, che avevamo visto rappresentato nei pannelli della mostra sui coniugi Martìn organizzata a Cesena durante la Festa della Famiglia Diocesana dello scorso giugno. Si tratta di un’urna di bronzo dorato ricoperta di bassorilievi che, in diverse formelle, rappresentano i momenti salienti della vita di questa famiglia così straordinaria nel vivere l’ordinarietà della vita quotidiana. Una coppia di genitori che hanno dato un luminoso esempio di vita matrimoniale vissuta evangelicamente, nell’assoluta fiducia in Dio, nella fedeltà, nell’accoglienza della vita e nell’ educazione dei figli.

Mons. Douglas ha desiderato davvero molto questo pellegrinaggio ed essere qui, come pastore della nostra diocesi: di tutte le famiglie della nostra diocesi, di quelle felici, di quelle in crisi, di quelle ferite, di quelle povere o con problemi di lavoro e di quelle senza il dono della fede; credo sia stato per lui una forte emozione, emozione che anche noi due abbiamo sentito molto intensa nel nostro pregare vicino a lui.
Prima di ripartire abbiamo chiesto dove sarebbe stato possibile chiedere una reliquia di santa Teresa per il nuovo altare della nostra cattedrale e ci è stato risposto di ritornare al monastero del Carmelo, così siamo ritornati arrivando poco prima della chiusura e trovando la responsabile delle relazioni esterne, molto gentile, che una volta accertatasi delle nostre buone intenzioni ed avere raccolto dal nostro vescovo tutti i dati necessari per potere registrarne la destinazione, è andata a prendere il prezioso involucro consegnandolo a mons. Douglas. Deo gratias.
Dopo una breve passeggiata abbiamo poi raggiunto la cattedrale gotico-normanna di San Pierre dove Teresa partecipò alla vita della Chiesa durante la sua giovinezza insieme alla sua famiglia e dove si confessò la prima volta. Abbiamo poi raggiunto in auto la villetta detta “I Buissonnets” dove visse la famiglia Martin, ma senza possibilità di visitarla perché ormai chiusa.
Avendo come meta pomeridiana il santuario di Mont-Saint-Michel, alle ore 13.00 siamo partiti per la nuova destinazione.
L’antico santuario dedicato all’Arcangelo Michele, che rimane isolato dalla terraferma quando le maree sono al culmine, è troppo famoso per essere descritto, ma rappresenta davvero sempre un luogo incantevole con l’abbazia e il monastero costruiti sul culmine della roccia ed a strapiombo sul mare e le case medioevali costruite attorno, dentro le mura.

Dopo la salita del ripido sentiero verso la vetta e la visita, Graziella ci ha proposto di non rientrare subito a Lisieux, ma di raggiungere una località lungo la costa della Bretagna, a circa mezzora di viaggio: Cancal, famosa per le sue maree durante le quali il mare si ritira di oltre 15 chilometri e per le coltivazioni di ostriche e cozze. La proposta è stata approvata subito dal vescovo per cui abbiamo ripreso il nostro viaggio, contando di gustare un piatto di pesce sul mare prima del ritorno all’albergo.
Prima di arrivare abbiamo pregato il vespro e ripreso la lettura degli scritti di Santa Teresa.
All’arrivo nella località della Bretagna ci siamo concessi una passeggiata lungo la riva del mare, che in quei momenti era lontanissimo, mentre Graziella e Mons Douglas cercavano un ristorante che fosse a buon mercato e, nel contempo, fosse piacevole con un menù interessante; hanno scelto bene e con una spesa veramente bassa abbiamo gustato il cibo locale.
Ritornando verso Lisieux, lungo le belle strade di queste zone del nord della Francia, abbiamo goduto ancora della luce del sole che tramonta davvero tardi a queste latitudini, e che fa risplendere i colori delle innumerevoli e rigogliose piante di ortensia che circondano ogni casa.
Siamo arrivati verso le 22.30 lasciandoci con l’appuntamento fissato per le ore 7.00 del mattino pronti per trasferirci alla nuova meta: Alencon la città dove si conobbero Luigi e Zelia, si sposarono e vissero fino a quando Zelia morì.
Il saluto scherzoso del vescovo a noi, insieme all’augurio della buone notte è stato: “va bene alle sette, se vi svegliate!”

Pubblicato venerdì 24 Luglio 2015 alle 14:44

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