Il Messaggio del vescovo Douglas in preparazione alla Settimana Vocazionale

Si celebrerà in Diocesi dal 3 al 10 maggio, diversi gli appuntamenti di preghiera e testimonianza

Domenica 26 aprile si è celebrata la 52esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Accogliamo il messaggio che il santo Padre ha inviato al mondo cattolico. Esso ci parla dell’esodo, cioè dell’uscita da sé come di un’esperienza fondamentale per ogni vocazione.

“Nell’affermare che l’uomo è l’unica creatura sulla terra voluta da Dio per se stessa, il Concilio aggiunge subito che egli non può “ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé”. Potrebbe sembrare una contraddizione, ma non lo è affatto. È, piuttosto, il grande e meraviglioso paradosso dell’esistenza umana: un’esistenza chiamata a servire la verità nell’amore. L’amore fa sì che l’uomo si realizzi attraverso il dono sincero di sé: amare significa dare e ricevere quanto non si può né comperare né vendere, ma solo liberamente e reciprocamente elargire (Giovanni Paolo II, Lettera alle famiglie, 1994, n. 11).

Secondo questa affermazione conciliare, ripresa da Giovanni Paolo II nella lettera alle famiglie, l’uomo si realizza nell’amore. E l’amore è vero e genuino quando proietta l’uomo fuori di sé, lo fa uscire; amare, infatti, è donare e donarsi. Questa è la vocazione di ogni uomo. È iscritta nel suo Dna. Lo afferma di nuovo papa Francesco nel messaggio per la 52esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: “La vocazione è sempre quell’azione di Dio che ci fa uscire dalla nostra situazione iniziale, ci libera da ogni forma di schiavitù, ci strappa dall’abitudine e dall’indifferenza e ci proietta verso la gioia della comunione con Dio e con i fratelli” (Dal Messaggio 2015).

Già Benedetto XVI l’aveva sottolineato nell’Enciclica Deus caritas est quando scriveva che l’uomo è chiamato a “un esodo permanente dall’io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio” (Benedetto XVI, Lett. Enc. Deus Caritas est, 6). Nell’uscire da sé l’uomo ritrova se stesso. È una logica umanamente difficile da comprendere ma vera perché affermata con forza da Gesù e confermata dalla testimonianza luminosa di tanti uomini e donne che nel corso dei secoli si sono spesi per Dio e per i fratelli, realizzando così pienamente se stessi nella gioia e nella pace.

Questo tema sarò oggetto di riflessione nelle catechesi e nelle omelie della IV domenica di Pasqua e alimenterà la preghiera nei diversi incontri che si potranno organizzare nelle nostre comunità parrocchiali. Vorrei segnalare, per tutti, la Settimana vocazionale, che prenderà il via domenica 3 maggio e si protrarrà fino al 10 maggio. Si aprirà con la Messa in Cattedrale a Cesena, domenica 3 maggio e si chiuderà a San Domenico, domenica 10 maggio; mercoledì 6 maggio è proposta una veglia di preghiera e sabato 9 maggio un concerto-testimonianza.

Mentre ringrazio l’Ufficio diocesano vocazioni per la proposta, auspico che l’iniziativa sia accolta da tutta la comunità diocesana con cordiale e generosa adesione. Sarà uno stimolo per tutti a pregare per le vocazioni sacerdotali della nostra Diocesi e della Chiesa intera.

Douglas Regattieri
vescovo

Pubblicato giovedì 30 Aprile 2015 alle 00:02

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