“Talenti si nasce buoni giocatori si diventa”

Calcio giovanile: interviene Roberto Biondi, talent scout del Cesena

“Nel nostro ambito quel che cantava Gianni Morandi non vale. Nel calcio ce la fa uno su diecimila, non uno su mille. Per questo dobbiamo saper gestire la delusione di quei tanti ragazzini che, dopo aver coltivato un sogno, si accorgono che dovranno rinunciarvi”. A parlare così è il cesenate Roberto Biondi, responsabile del “reclutamento e società affiliate” del Cesena calcio. Un ruolo che, pur con incarichi diversi, ormai ricopre da 30 anni.

Per intenderci, la maggior parte dei ragazzini delle giovanili del Cesena che poi sono diventati professionisti, approdando alla serie A, B o C e anche in Nazionale, è stata scoperta da lui. Biondi lavora con bambini e adolescenti da una vita. Per lui in realtà non è solo un lavoro, ma una passione e una soddisfazione.

Laureato in scienze matematiche, ha insegnato per 30 anni prima di dedicarsi solo al ruolo di talent scout. Nel Cesena si occupa dei Pulcini e degli Esordienti, quindi una fascia di età delicatissima ma, come lui stesso dice, “il buongiorno si vede dal mattino. Un bambino è come una pagina bianca: noi adulti possiamo fare tanto bene aiutandoli a scrivere le cose giuste, sia dal punto di vista sportivo che da quello educativo. Senza dimenticare che lo sport ha anche dei grandi valori educativi come la lealtà, lo spirito di sacrificio, la volontà, così come gioia e divertimento. Lavorare con i bambini è bello perché sono leali. Li si potrebbe far giocare anche senza arbitro perché sono onesti. E’ crescendo, e seguendo il cattivo esempio degli adulti, che poi entra in gioco la malizia”.

A Biondi spetta la responsabilità di coordinare il lavoro presso le 43 società affiliate al Cesena. Società che sono in Romagna o nelle zone limitrofe, “perché a sera i bambini e i ragazzini devono poter tornare a casa e vivere in famiglia, avere altri interessi, andare a scuola e in parrocchia con i propri amici”.

“Il sogno di diventare calciatore – continua Biondi – è presente in tantissimi bambini. All’inizio si fa solo per gioco, ma per una società professionistica come quella del Cesena le selezioni iniziano presto. Fra tutte le società affiliate, scegliamo i ragazzini che dimostrano di avere quel qualcosa in più. Chiamiamola dote naturale. Quando osserviamo una partita di bambini, spesso si notano quelli che hanno gesti tecnici innati, che nessuno gli ha insegnato. Ecco, noi cerchiamo di valorizzare questa loro predisposizione”.

Talenti si nasce, mentre buoni giocatori si diventa. Questo bisogna farlo capire anche alle famiglie che, spesso, vedono nel ragazzino un campione certo. “E’ un problema specie per le società minori – aggiunge Biondi – mentre al Cesena è meno sentito. Qui da noi i genitori sanno che la selezione è dura. Io dico sempre che i genitori sono fondamentali per infondere coraggio ai figli, specie quando non si viene confermati. La famiglia deve incoraggiare, in questi casi, il ragazzo, facendo capire che non è una tragedia. Se sente calore attorno a sé, sarà in grado di assorbire la delusione in fretta. Fermo restando che può ripartire da una società minore: sono diversi i ragazzi che ce l’hanno fatta in un secondo momento”.

Biondi sottolinea come Giorgio Lugaresi, presidente del Cesena, abbia a cuore il settore giovanile perché rappresenta il futuro della società calcistica, ma anche civile. “Un atleta, anche se non diventa professionista, – aggiunge il responsabile – ha degli stili di vita che lo rendono un uomo corretto in ogni situazione”.

Non a caso il Cesena segue anche l’andamento scolastico dei propri ragazzi. E se le cose non vanno bene, insieme con la famiglia gli allenatori decidono di sospendere qualche allenamento o di non far disputare la partita. “Non come ricatto o punizione – precisa – ma come stimolo per impegnarsi di più per costruirsi un futuro. Anche i ’Primavera’ devono andare a scuola. Non esiste che a 17 o 18 anni si dedichino solo al calcio. L’allenamento impegna per poche ore al giorno: e tutto il resto del tempo?”.

Ogni estate Biondi promuove, in maniera autonoma, l’evento Adidas Football camp a Selva di Val Gardena e a Cesenatico. Un’occasione di divertimento per i ragazzi e, per Biondi, un’opportunità in più per vedere se c’è qualche nuovo talento.

Cristiano Riciputi

Pubblicato giovedì 26 Marzo 2015 alle 00:01

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