Parrocchia di Bulgarnò, il vescovo prosegue nel suo itinerario

Da domenica 15 marzo a domenica 29 marzo monsignor Douglas Regattieri è in Visita pastorale nelle parrocchie di Gambettola e Bulgarnò. Le due comunità sono guidate da don Claudio Turci (a Gambettola dal 1998); dallo scorso anno lo affianca don Alessandro Forte

A meno di due chilometri da Gambettola e a sette da Cesena, si trova l’abitato di Bulgarnò. Una comunità numericamente ridotta (poco più di 800 abitanti), ma che si presenta “piuttosto vivace”, come precisa il parroco don Claudio Turci.

In canonica, dopo un anno di assenza è tornato il sacerdote. Si tratta di don Alessandro Forte, vice parroco di Gambettola che aiuta don Claudio nella cura della seconda parrocchia a loro affidata.

Bulgarnò si sviluppa nella campagna cesenate, al confine con i territori di Gambettola e Cesenatico. “Una zona prevalentemente agricola, caratterizzata da aziende impegnate nella produzione di pesche e fragole, praticamente assenti imprese e industrie, se non quelle legate alla lavorazione della frutta e all’allevamento delle galline ovaiole”.

Borgo di origini bizantine, pare che Bulgarnò prenda il nome da soldati bulgari giunti da queste parti al tempo dei Longobardi (poco distante vi è la frazione di Bulgaria dalle simili origini).

Il paese come si presenta adesso è figlio dello sviluppo avuto nel dopoguerra. “Una decina di anni fa – commenta il parroco – c’era un centro con alcuni servizi e diversi negozi”. Oggi sono presenti tre bar, di cui uno è parrocchiale, il centro sociale nelle ex scuole elementari di via Capannaguzzo che ospita la Polisportiva. “Il circolo parrocchiale è affiliato Anspi, l’Associazione Nazionale San Paolo Italia che riunisce appunto circoli e oratori e organizza attività di animazione in ambito parrocchiale”.

Una frazione che negli ultimi anni è stata protagonista di un certo spopolamento verso i centri più vicini, ma che ancora mantiene un proprio spirito di aggregazione che si manifesta per lo più grazie alle attività parrocchiali.

Tra i luoghi di interesse va annoverata la chiesa intitolata a Santa Maria Assunta, all’interno della quale è presente la tomba del primo parroco che qui ancora in tanti ricordano, don Severino Budelacci morto a 48 anni nel 1962. “La chiesa risale – spiega don Claudio – al secondo dopoguerra, e fu costruita negli anni Cinquanta. Fu il grande sogno realizzato da don Severino. Negli stessi anni fu istituita la parrocchia”.

La festa patronale viene celebrata in agosto. “Non la festeggiamo il giorno di ferragosto per non farla coincidere con le celebrazioni alla Basilica del Monte. Da sempre viene posticipata alla domenica successiva”. Si tratta di una festa parrocchiale che coinvolge tutta la frazione cesenate, animata grazie all’attività di un apposito Comitato. È quest’ultimo a curarne tutta l’organizzazione. Così, accanto alle celebrazioni religiose, vengono organizzati momenti di intrattenimento culturali, gastronomici, ludici e musicali per tutte le fasce d’età. Una festa che si snoda nell’arco di tutta la settimana e che vede come momenti più sentiti il triduo di preparazione e la solenne celebrazione eucaristica della domenica presieduta dal vescovo.

“Stiamo parlando di una realtà piccola, ma che vede molti laici impegnati in maniera diversa in parrocchia. È presente un gruppo di adulti disponibili che mi aiutano nella catechesi dei bambini e nell’animazione della liturgia domenicale. Abbiamo, al proposito, un coro parrocchiale, formato da giovani e meno giovani. I numeri, per le fasce d’età più giovani, sono un po’ risicati. Il prossimo 10 maggio celebreremo, insieme quattro comunioni e nove cresime. È presente qui un bel gruppo di giovanissimi: sono i ragazzi del post cresima a cui proponiamo l’inserimento nel gruppo dei giovani che spesso fanno attività insieme ai ragazzi di Gambettola”.

Nella frazione di Bulgarnò non sono presenti scuole. La materna e le elementari furono chiuse ormai venti anni fa. “I nostri bambini frequentano le scuole (materna, elementari e medie), a Sala, a Macerone, Calisese, Gambettola o Cesena – spiega don Claudio –. Quindi, pur essendo della stessa parrocchia, gli studenti frequentano scuole diverse e questo non favorisce di certo l’aggregazione, ma alimenta, purtroppo, il fenomeno della frammentazione”. Fenomeno accresciutosi molto dopo la chiusura delle scuole.

Tra le ricorrenze parrocchiali viene data importanza alla festa della famiglia col rinnovo delle promesse matrimoniali e un momento conviviale vissuto insieme al termine della celebrazione eucaristica. Da tempo è attivo anche un gruppo teatrale che si esprime in dialetto almeno una volta all’anno e lo farà anche per la prossima Visita pastorale alla presenza di monsignor Regattieri.

Infine, oltre al coro che anima la liturgia, i ragazzi hanno dato vita al coro polifonico “Sant’Apollonia”, dal nome della prima patrona della comunità parrocchiale, che negli ultimi anni si è esibito sempre in occasione dell’Epifania, quando vengono rinnovate con l’Avsi tre sostegni a distanza che proseguono da tempo. È così che il frutto del lavoro di tante serate e altrettante domeniche trascorse a confezionare regalini per il Natale si traduce in un gesto concreto che sa andare ben oltre i confini della parrocchia.

Michela Mosconi

Pubblicato giovedì 19 Marzo 2015 alle 00:02

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