Un unico campus per l’università cesenate

Matricole in crescita a Cesena. Il 63 per cento di chi frequenta corsi proviene dall’Emilia Romagna

CESENA – Una luce brilla sulla Romagna universitaria: i dati sulle immatricolazioni 2014-2015 al campus cesenate dell’Università di Bologna segnano un più 2,63 per cento (1406 iscritti), mentre gli altri poli romagnoli cedono al segno meno. La situazione per i prossimi anni a Cesena, comunque, si prospetta stabile: tra accessi programmati e decadenza dei fuori corso, la popolazione universitaria locale (oggi a quota 4593 studenti) non pare destinata a grandi oscillazioni.

Discorso diverso invece per le sedi dei corsi, con l’addio a sedi ormai “storiche”. Il campus cesenate sarà tutto raggruppato all’ex Zuccherificio che, in questo modo, diventerà il quartiere universitario per eccellenza. Sull’area, nella zona a ridosso della ferrovia, è già in costruzione dall’estate 2013 la sede della Scuola di Ingegneria e Architettura (erede delle due “vecchie” Facoltà distinte). Solo i corsi di Agraria (a partire dal classico Scienze e tecnologie alimentari) conserveranno la prestigiosa sede di Villa Almerici. Un luogo, distante un chilometro circa dalle altre sedi, che negli anni è stato oggetto di cospicui investimenti per ospitare il Tecnopolo di ricerca sull’agro-alimentare.

All’ex Zuccherificio si trasferiranno, dunque, anche i corsi di Psicologia e Informatica (l’ex “Scienze dell’informazione”, oggi Ingegneria e scienze informatiche della scuola di Scienze). L’edificio sorgerà nell’area a triangolo tra piazza Sciascia e il cantiere di Architettura e Ingegneria: “Si tratta di un progetto da 10 milioni di euro – ha spiegato il sindaco Paolo Lucchi in una conferenza stampa nella sede cesenate del campus – che si affianca all’intervento già in corso su 21mila metri quadrati per 27 milioni di euro (divisi tra ministero e Alma Mater, ndr). Nelle prossime settimane sarà firmata una convenzione con Serinar e l’Università per questo nuovo edificio, dotato di aule, mensa, servizi e studentato”.

La scelta di concentrare tutte le sedi dei corsi in un unico campus universitario ha sollevato le critiche di chi legge in questa scelta un impoverimento del centro cittadino: “A chi teorizza questo – ha spiegato Lucchi – vorrei far presente come solo 200 studenti su 4600 oggi abbiano aule in centro storico, a palazzo Marinelli, tutti gli altri studiano già fuori. E la scelta di creare un unico campus universitario, vicinissimo a un grande parco e a tutta l’impiantistica sportiva cittadina, ha stupito positivamente il magnifico Rettore”.
Tornando agli iscritti, il 63 per cento di chi frequenta corsi a Cesena proviene dall’Emilia-Romagna. Tra le altre regioni il maggior numero di iscritti è originario delle Marche (10 per cento) o della Puglia (5 per cento).

“Se non ci fosse il numero chiuso – ha spiegato il coordinatore del Consiglio di Campus Luciano Margara – Agraria e Informatica ne accoglierebbero molti di più. Quest’ultimo corso, in particolare, vede una continua richiesta di laureati da parte delle aziende. Che l’Università sia in sintonia col mondo del lavoro lo si vede poi anche dai successi di un incubatore come CesenaLab”.

MiB

Pubblicato giovedì 19 Febbraio 2015 alle 00:02

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