Commento al Vangelo – III del Tempo Ordinario – Anno B

Chiamati a testimoniare quanto è bella la novità di Gesù

Domenica 25 gennaio – 3ª Domenica Tempo Ordinario – Anno B
Gn 3,1-5.10; Salmo 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20

L’evangelista Marco in poche righe, ma chiare, ci descrive l’inizio della missione di Gesù. Con Lui il regno di Dio è vicino, è una realtà per chi lo vuole accogliere, perché Dio non vuole dominare nella nostra vita, vuole essere accolto come fa un padre con i propri figli. Gesù ci indica tre atteggiamenti necessari per accogliere il regno di Dio: la conversione, credere al Vangelo, seguirlo.

Solo cambiando il nostro modo di pensare e mettendo Dio al centro della nostra esistenza, senza lasciarci abbagliare da altri padroni, possiamo dare una svolta alla nostra vita. E questo anche con piccoli gesti concreti, partendo dai rapporti in famiglia per arrivare alla comunità parrocchiale: ringraziare, chiedere scusa, salutare con un sorriso, anche chi non ci sta simpatico, non mormorare alle spalle di amici, sacerdoti, vicini di casa, aiutare chi si trova in difficoltà.

Troppe volte ci lasciamo trascinare dalla mentalità corrente ed è sempre più difficile agire secondo il Vangelo: Gesù ci invita ad aderire al suo messaggio con fiducia e abbandono. E a seguirlo. Gesù oggi chiama ognuno di noi a seguirlo. La chiamata di Dio è per tutti, non solo per chi si è consacrato al Signore con una vita di speciale dedizione a Lui. Dobbiamo avere la stesso slancio dei primi discepoli che, subito, lasciarono le reti e lo seguirono.

È necessario superare vecchie abitudini, lasciare le nostre sicurezze. Uscire dalle nostre chiese per testimoniare a ogni fratello che incontriamo quanto è bella la novità di vita portata da Gesù. Non è un salto nel buio, ma un cambiamento di orizzonte, qualcosa per cui vale la pena impegnarsi radicalmente. Anche la famiglia non può chiudersi, ma deve esplodere all’esterno. L’amore è per se stesso fecondo, l’amore è fatto per espandersi: quando l’amore si chiude all’interno di un ambiente, rischia di diventare sterile, di morire. Se invece la famiglia si apre all’ascolto dei problemi e delle speranze degli altri uomini, può contribuire a far sì che la Chiesa diventi una grande famiglia.

“Famiglia diventa ciò che sei”, “Famiglia credi in ciò che sei”, cioè libera tutta la ricchezza che c’è dentro di te! Sei consacrata dalla Spirito per essere mandata come segno e testimonianza, come ricchezza di carità nella comunità. Questa è la tua missione.

Sabrina e Andrea Delvecchio

Pubblicato giovedì 22 Gennaio 2015 alle 00:00

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti