Una corsa estrema per il gigante “Golo”

SPORT – La definizione non è riferita ad una persona di “alta statura”, bensì ad una persona che ha portato a termine un’impresa “gigantesca”: il 35enne gambettolese Marco Golinucci (detto Golo), che ha partecipato alla quinta edizione del Mountain endurance tra il “Tor Des Geants”, svoltasi in Val D’Aosta dal 7 al 14 settembre.

La “corsa dei giganti”: oltre 330 chilometri di corsa, con un dislivello di 24mila metri da percorrere entro un tempo massimo di 150 ore, non a caso definita la corsa più dura al mondo, tra le montagne più alte d’Europa. Golinucci è giunto 316° in 138 ore e 39 minuti.

“Tu sei matto! Mi dicevano tutti prima di partire per la Val D’Aosta- afferma Golinucci – ma l’affascinante obiettivo mi dava l’opportunità di coniugare le due cose che amo di più: la montagna e la corsa. Se la passione per la montagna risale all’infanzia grazie ai miei genitori, la passione per la corsa è piuttosto recente. Ho iniziato 5-6 anni fa allenandomi per una maratona insieme a mio zio ma, in breve, mi sono accorto che gareggiare contro il cronometro non suscitava quelle particolari sensazioni che stavo cercando. Erano i tempi in cui anche in Italia muoveva i primi passi il movimento dei trial, che si è andato via via sempre più organizzando. E’ stato allora che ho cominciato a seguire qualche sito e a partecipare alle prime gare che da quel momento non ho più abbandonato”.

Risale a poco più di un anno fa la partecipazione all’Utmb (Ultra trail mont Blanc, di 170 chilometri), gara valdostana con arrivo a Courmayer, città sede di partenza ed arrivo del Tor Des Geants. E’ stato in quella occasione che Golinucci ha deciso di provare ad iscriversi alla difficile e massacrante corsa. Difficile perchè l’iscrizione è a numero chiuso, di cui solo il 24% dei posti è riservato agli italiani, e di questi un terzo ai valdostani.

Massacrante perchè l’itinerario prevede le più alte vette d’Europa: il Monte Bianco, il Gran Paradiso, il Monte Rosa e il Cervino. Per affrontare simili imprese occorre essere allenati e preparati sia atleticamente sia alpinisticamente, ma soprattutto essere forti psicologicamente, perchè occorrono gambe, ma soprattutto testa.

“Ho avuto un paio di crisi – precisa Golinucci -. La prima ad un terzo della gara e la seconda verso la fine dovuta al sonno ma, grazie al conforto e alle esortazioni ricevute per telefono dai genitori e dagli amici, sono riuscito a proseguire e giungere al traguardo”.

Piero Spinosi

Pubblicato giovedì 25 Settembre 2014 alle 00:00

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