Caro direttore, per fortuna posso dire: “Alla vacanza io c’ero. E ci sono stato al 100 per cento”

Caro direttore,
prima di partire per il campo, una mia amica, in un sms, mi ha scritto: “Vai grande, questa è una bellissima occasione per mettersi in gioco”. Non so come spiegare quello che ho trovato in questo mio primo campo, ma so che è qualcosa di davvero grande.

Nel confessarmi, don Onerio mi ha chiesto quale fosse stata la cosa che più mi ha colpito in questa settimana. Gli ho risposto di esser stato sorpreso dal modo con il quale sono stato accettato da chi non mi conosceva e si è trovato a condividere la vita di questi giorni con me.

Sono rimasto sconvolto da come sono riuscito a mettermi in gioco in questa settimana. Per tutto il campo mi sono posto la domanda: “Che cosa cercate?”. Beh, penso di non aver trovato la risposta giusta a questa domanda, ma mi sono detto: “Guarda che roba tutta questa amicizia, tutto questo calore, tutto questo paesaggio. Che bello! Io voglio esserci. Voglio farne parte. Così anch’io ho voluto dire “SI” a tutto quello che veniva proposto dal campo.

Mi sento di ringraziare questa vacanza per quello che mi ha dato, umanamente e psicologicamente. Mi ha aiutato a vedere i miei problemi in un’altra maniera, a condividerli e non ad affrontarli da solo. Mi ha aiutato ogni giorno nel dire “Sì”, voglio esserci anch’io, voglio fare parte di questo mondo. Nella vita di ogni giorno. E il segno più grande l’ho visto alla vigilia di una gita: ero abbastanza dubbioso sulla mia partecipazione alla gita proposta. Invece ieri sera mi sono fermato a pensare a quale giornata fantastica avevo trascorso e nel modo nel quale l’avevo vissuta . Stando sempre davanti al gruppo senza pensare al dolore alla gamba, ma soltanto concentrato su una cosa: io voglio esserci, e voglio esserci al 100 per cento.

Se dovessi riassumere questa vacanza in poche parole penso che per me le parole più adatte possano essere: per fortuna…. io c’ero!

Elia Travaglini

Carissimo Elia,
pubblico volentieri il tuo commento alla vacanza proposta dal movimento di Comunione e liberazione svoltasi a Cervinia, in valle d’Aosta, dal 20 al 27 luglio scorso (cfr. pag. 10 edizione cartacea). Ti lascio questo spazio nella speranza che il tuo entusiasmo possa essere contagioso. La freschezza dei tuoi anni sono tutt’uno con la gioia che stai vivendo per aver incontrato qualcosa che tu aspettavi.

La tua esperienza è quella di tantissimi altri che anche durante l’estate che si sta chiudendo hanno vissuto momenti di forte spiritualità, amicizia, condivisione, vicinanza col Signore. I mesi estivi, mi pare di poter affermare per l’ennesima volta anche dopo il tuo intervento, non sono solo i mesi dello sballo, del divertimento a ogni costo, della spensieratezza. Certo, ci vogliono anche il riposo e la distrazione, ma non possiamo mandare il cervello all’ammasso e neppure l’anima. Ne va di noi stessi. Della nostra vita, del nostro futuro, di chi sta accanto a noi, ma soprattutto della nostra felicità.

Chi ci chiama non smette mai di intonare il nostro nome. Tocca a noi stare in ascolto. Attento ascolto. Troppo rumore non fa sentire nulla, ma non mette a tacere i bisogni del cuore.

Grazie della tua testimonianza.

Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato giovedì 28 Agosto 2014 alle 00:01

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