Morta una Provincia se ne fa un’altra

L’unione Valle del Savio comprende anche Cesena

CESENA – Con le Province nella situazione attuale, se non soppresse quanto meno moribonde, i Comuni più piccoli devono prepararsi a dire addio a un supporto di una certa rilevanza. Pochi sanno, infatti, che gli enti locali meno strutturati contavano proprio sugli uffici della Provincia per molti servizi e adempimenti (primo tra tutti la stesura del Piano regolatore). Se a questo si aggiunge la soppressione delle Comunità montane (altro fornitore di servizi associati) si può ben capire quale importanza rivestano le nuove Unioni di comuni.

L’Unione “Valle del Savio” nasce in questo contesto. Della vecchia Comunità montana dell’Appennino cesenate (estinta l’estate scorsa) eredita parte delle funzioni, occupandosi oggi di servizi informativi, servizi sociali, protezione civile, sportello unico telematico per le attività produttive.

Ai comuni della Val Savio però (Verghereto, Bagno di Romagna, Sarsina, Mercato Saraceno) l’Unione aggiunge Montiano e Cesena, perdendo per strada Borghi, Roncofreddo e Sogliano. Una presenza non da poco quella del comune capoluogo, dato che Cesena conta ben 97mila abitanti sui 118mila della nuova Unione.

Se da un lato la macchina burocratica cesenate può aiutare i Comuni più piccoli a colmare i propri gap, dall’altro il rischio di un’egemonia della popolosa pianura sulla collina non è da escludersi.

Per adesso, l’Unione dei Comuni è partita mettendo sul tappeto i propri numeri, elaborati dal servizio Statistica del Comune di Cesena, al fine di poter pianificare su elementi certi il futuro del territorio.

Si tratta di un territorio di 810 chilometri quadrati che, come detto, ospita 118mila residenti (48,5 per cento uomini, 51,5 per cento donne). Di questi, una quota consistente è formata da ultra 65enni: 27mila 516 persone, pari al 23,3 per cento della popolazione. Un dato che supera di dieci punti percentuali quello dei bambini (0-14 anni) e che vede al suo interno una metà di over 75enni.

Il tasso di natalità è dell’8,29, mentre l’indice di vecchiaia dell’Unione dei Comuni si assesta a quota 179,9 (rispetto alla media nazionale di 147,2). Significa che a fronte di 100 giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro vi sono ben 179,9 persone che ne escono.

Le famiglie sono 50mila 583, di cui un terzo composte da una sola persona. I residenti stranieri sono 11mila 545, pari al 9,78 per cento (3.871 comunitari, 7.674 extracomunitari).

I lavoratori dipendenti (oltre 46mila persone) superano i pensionati (quasi 35mila) e professionisti e imprenditori, per un valore complessivo dei redditi dichiarati che sfiora 1,7 miliardi di euro.

La superficie agricola totale si estende per 46mila ettari, meno di 28mila dei quali effettivamente coltivati (15,85 ettari a seminativo, 4,6 frutteti e uliveti, 1,22 viti, 6,17 ettari pascoli e prati). In agricoltura sono impegnate 8mila e 800 persone, contro le 11mila e 300 dell’industria e le 5mila 300 delle costruzioni. Commercio, trasporti e ristorazione impegnano 16mila 500 persone, mentre gli altri servizi assorbono complessivamente quasi 12mila persone.

MiB

Pubblicato giovedì 21 Agosto 2014 alle 00:05

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