Da Balignano alla Cina per un anno di studio intenso

RUBICONE – Tobia Bertani, longianese di 17 anni, studierà in Cina per un anno. Tobia vive con la famiglia in via Balignano ed è iscritto al Liceo delle scienze umane a Cesena. Dopo avere fatto domanda, è stato selezionato per il progetto Intercultura e frequenterà la quarta superiore a Shjiazhuang, a 300 chilometri da Pechino.

“Me l’hanno descritta come una ’piccola città’ di 9 milioni di abitanti”, ha detto Tobia alla vigilia della partenza avvenuta mercoledì 20 agosto. Ogni anno Intercultura onlus bandisce un concorso per gli studenti delle scuole superiori che vogliono vivere e studiare all’estero. Con Intercultura partono oltre mille e cinquecento ragazzi l’anno. Tutti i candidati devono sostenere delle prove di idoneità e una commissione vaglia le candidature per arrivare all’assegnazione dei posti disponibili.

“Ho espresso sei preferenze – ha spiegato Bertani – . La Cina non era al primo posto. La prima scelta erano gli Stati Uniti. Quando ho saputo di essere stato selezionato per la Cina, sono rimasto un po’ spiazzato. Adesso che ne ho colto meglio la portata, sono contento della destinazione.”

Tornerà in Italia a giugno 2015. “Frequenterò una Boarding School – spiega -. Durante la settimana vivrò a scuola, mentre i weekend e le feste starò presso una famiglia in una casa di trecento metri quadri. Avrò una sorella e un fratello, una mamma e un babbo che è dottore di medicina tradizionale cinese. A scuola studierò dieci ore al giorno. I primi tre mesi frequenterò un corso intensivo di cinese in inglese, poi sarò pronto per inserirmi in una classe cinese”.

Tobia frequenterà un istituto che conta circa 6mila iscritti, ma non sarà l’unico italiano. “Ad andare in Cina – racconta Tobia – siamo undici ragazzi italiani. Ho incontrato i miei compagni di viaggio in una tre giorni nazionale organizzata per prepararci all’esperienza all’estero”.

“Ho paura di fare fatica a staccarmi dai miei amici e dalla routine quotidiana – rivela Tobia -. Vado in un’altra parte del mondo e sarò costretto a ricrearmi una vita. È un’impresa, ma sono fiducioso. Credo di avere una buona capacità di adattamento. Le persone che ho attorno sono più preoccupate di me. Io sono abbastanza tranquillo. Oltre a imparare la lingua di un paese emergente, mi aspetto di sperimentare nuovi punti di vista. Spero di maturare e ovviamente mi auguro di divertirmi”.

Matteo Venturi

Pubblicato giovedì 21 Agosto 2014 alle 00:04

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