In Sierra Leone una spiaggia made in Romagna

Grazie ai proventi dello stabilimento balneare si andrà a finanziare una casa d’accoglienza per bambini e ragazzi disabili

CESENATICO – Uno stabilimento balneare di stampo romagnolo. Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che sarà costruito in Sierra Leone, sulla spiaggia adiacente la capitale Freetown. Il progetto è stato presentato la scorsa settimana a Cesenatico ed è organizzato dalle associazione Romagna Solidale e Orizzonti con patrocinio del Comune di Cesenatico e l’appoggio della cooperativa Esercenti stabilimenti balneari (bagnini) e l’associazione Albergatori e la Fnp Sierra Leone.

“L’idea è nata per finanziare un progetto ben preciso – ha spiegato Arturo Alberti, presidente di Romagna Solidale – e cioè creare fonti di reddito per la sussistenza della casa di accoglienza Grafton Polio Home che accoglie 39 bambini con varie disabilità fisiche o psichiche. Siamo dell’idea che ogni struttura non deve sopravvivere solo attraverso la carità che arriva dai paesi benestanti. Tramite lo stabilimento balneare i sierraleonesi potranno finanziarsi la casa di accoglienza senza ricorrere agli aiuti esteri. Non c’è sviluppo se non si riesce a fare impresa. Il nostro scopo è quello di insegnare un mestiere e rendere autonoma la gente”.

Il sindaco Roberto Buda si è dichiarato molto soddisfatto dell’iniziativa garantendo il supporto dell’amministrazione. La cooperativa dei bagnini ha regalato le attrezzature da spiaggia cioè lettini e ombrelloni, impegnandosi anche in un corso di formazione per i bagnini che lavoreranno sul posto. L’associazione Albergatori contribuirà offrendo l’alloggio presso un albergo della riviera di Cesenatico al ragazzo sierraleonese che effettuerà il corso di formazione.

“Il turismo di mare in Sierra Leone ha grandi prospettive – ha detto l’imprenditore Luca Coccia – per questo abbiamo acquistato la concessione di un tratto di arenile, per un totale di 5000 metri quadrati. Ci sono molti stranieri, ma anche gente del posto, che lavorano nella capitale e che non hanno alcun appoggio se vogliono trascorrere qualche ora al mare. Abbiamo notato che nazioni straniere, non solo la Cina, e catene multinazionali di alberghi stanno acquistando le concessioni per fare businnes. Il nostro progetto va proprio nella direzione opposta, cioè creare un’impresa per la gente del posto”.

Il resto della vita a Free Town è scomodo, dicono gli imprenditori che ci sono stati di recente per motivi di lavoro, e quindi l’obiettivo è quello di rendere comode le vacanze o anche una semplice gita al mare. La struttura sarà in legno e anche i lettini e le sedie a sdraio saranno come quelle che venivano utilizzate fino a 15 anni fa nelle nostre spiagge. Fra l’altro, essendo in legno e tela, possono essere facilmente riparabili, o copiati e riprodotti, anche da artigiani locali. Gli ombrelloni saranno fissati con i classici paletti in legno e saranno fornite anche le trivelline per fare i fori nella sabbia.

Orizzonti Onlus, in collaborazione con Edus Educazione e sviluppo ha acquistato altre attrezzature da spiaggia (sedie, tavoli, gazebo, pedalò), mentre Romagna Solidale ha sostenuto le spese di spedizione e l’acquisto del container che servirà sul posto come rimessa per le attrezzature.

Cristiano Riciputi

Pubblicato giovedì 27 Settembre 2012 alle 00:02

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