Asp cesenate, quando le scelte sono calate dall’alto

William Casanova si è dimesso da consigliere dell’Azienda servizi alla persona, che gestisce diverse case di riposo. Ecco i motivi che l’hanno portato a questa decisione

CESENA – Nelle scorse settimane se ne è parlato molto. E’ stato un argomento che ha calamitato l’attenzione anche dei media locali, soprattutto dopo le dimissioni del consigliere William Casanova. Laureato in Economia a Bologna, è catechista nella parrocchia di San Pio X, da 15 anni impegnato in politica, profondo conoscitore della Dottrina sociale della Chiesa. L’argomento è l’Asp, ex Ipab, l’Azienda dei servizi alla persona che ha un giro d’affari di 8 milioni di euro all’anno (diminuito del 30 per cento dopo le scelte fatte dal Comitato di Distretto nel corso del 2010), 80 dipendenti e ospita decine di persone nelle strutture dell’ex Roir e di Casa Insieme di Mercato Saraceno. I suoi soci sono i Comuni di Cesena, di Bagno di Romagna, Sarsina, Mercato Saraceno, Montiano e Verghereto.

Per governare questo nuovo ente, dall’aprile 2009 i soci hanno nominato un Consiglio di amministrazione composto da cinque membri: tre designati da Cesena, uno da Mercato e uno da Bagno. Il nuovo cda, una volta insediatosi, si è subito adoperato per reimpostare la contabilità, rifare l’organigramma, ridisegnare tutta l’operatività di strutture importanti per il territorio.

Tutto questo nelle intenzioni, ma poi nella realtà è accaduto che “il cda non ha mai avuto la forza di agire”, come sottolinea lo stesso Casanova che ha lasciato l’incarico per questi motivi. “A cosa serve il Consiglio di amministrazione – racconta Casanova che torna in argomento dopo alcune settimane, ancora sconfortato dall’ennesima delusione che gli deriva da un incarico pubblico – se si prendono decisioni strategiche senza tenere conto del parere di chi è chiamato a operare dall’interno? Così è successo per il protocollo d’intesa col quale è stata assegnata la gestione diretta del nuovo Roverella all’Asp, mentre Casa Insieme e Violante Malatesta (Case Finali) sono state date in gestione a soggetti privati, così come la chiusura del servizio di assistenza domiciliare specialistica”.

Una situazione paradossale, con la quale l’ex assessore al bilancio per il Comune di Cesena, ora responsabile del servizio finanziario al Comune di Longiano, non si è più trovato in linea e ha deciso di lasciare. Condizione di imbarazzo che si è verificata anche per la nomina del nuovo direttore, per la quale alla fine è rimasta un’unica candidatura.

Ecco perché nella lettera al sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, Casanova ha messo nero su bianco la sua “sofferta decisione” dovuta all’impossibilità “di rappresentare in modo adeguato gli orientamenti e gli obiettivi assegnati dall’Amministrazione comunale”.

E’ una lettera colma di amarezza, quella scritta da Casanova, che non accetta le lezioni giunte sulla procedura adottata, e sulla scelta dei candidati.

“Se al cda viene indicato un solo nominativo cosa potrà mai scegliere?”, si domanda in maniera retorica Casanova.

Ancora una volta vengono disattese le buone intenzioni di applicare in maniera autentica il principio di sussidiarietà. “Se a fronte dello sforzo economico del Comune – è scritto ancora nella lettera di dimissioni presentata da Casanova – corrispondono minore trasparenza, efficacia ed economicità di azione nell’erogazione dei servizi e per di più un ritardo cronico nell’approvazione dei contratti di servizio e nella rendicontazione delle attività, serve un ripensamento complessivo dei rapporti con l’Azienda”.

E poi c’è un’altra constatazione da tenere presente: “Nell’Azienda – si legge nella stessa missiva – sono presenti professionalità importanti che quotidianamente mettono in campo energie, proposte al servizio dei nostri cittadini. Non si può continuare a subire scelte che producono esuberi di personale, incertezze sulle risorse da gestire e sui tempi di realizzazione degli obiettivi annuali e pluriennali dell’Ente”.

Casanova, che di numeri se ne intende, conferma che “l’Asp viene gestita solo su input dei soci, senza una costruzione dal basso delle scelte”. Considerazioni sulle quali forse è il caso si faccia qualche riflessione.

Nel frattempo il Comune di Cesena ha sostituito il consigliere Casanova con Arianna Maroni. La questione della gestione e delle competenze dell’Azienda, comunque, resta ancora un cantiere aperto.

Pubblicato giovedì 5 Gennaio 2012 alle 00:00

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