A proposito di Settimana dell’educazione e di parole mancanti. Il dibattito continua

Egregio direttore,
leggendo venerdì scorso, come ogni settimana, il suo editoriale, sono rimasta un po’ colpita da quanto ha scritto sulla Settimana dell’educazione e della pedagogia organizzata dal Comune di Cesena. Diversamente dal solito, devo dire che questa volta non sono molto d’accordo con Lei. Lei scrive che, dato che la settimana era dedicata alle parole dell’educazione, tra queste è stata dimenticata o volutamente censurata la parola “fede” o “senso religioso”, mentre ce ne erano altre come memoria, economia, arte e scienza e via dicendo.

Ritagliando un po’ di tempo dagli impegni lavorativi, ho partecipato ad alcuni degli incontri in programma, trovandoli molto stimolanti. Ma non è questo il punto: anche se non c’è stato un incontro specifico sul tema della fede nell’educazione, ho avuto modo di trovare valori e spunti importanti per il mio essere cristiana in più di un’occasione. Ad esempio, nella tavola rotonda in cui si è affrontato il tema per me fondamentale dell’alleanza educativa tra scuola e famiglia, sulla quale ha scritto parole bellissime anche monsignor Lanfranchi.

O ancora nella Piazza dell’Economia, dove il professor Andrea Canevaro ha affrontato il tema della spesa per l’educazione dei bambini con bisogni speciali, che deve essere sentita come un investimento essenziale per un bene vitale piuttosto che come un costo da tagliare (su questo incontro e sull’intera manifestazione, tra l’altro, c’era un bell’articolo su “Avvenire” di giovedì 18 novembre).

Come cattolica, credo che la fede sia trasversale e superi tutti questi temi, anzi sia il nutrimento per ciascuno di questi, senza dover per forza essere confinata a un incontro specifico, che rischierebbe di ridurla a un recinto limitato o a una parola come le altre. E poi, “meglio essere cristiani senza dirlo, che dirlo senza esserlo”, come ricorda spesso il cardinal Tettamanzi. Nel senso: meglio toccare punti cruciali, per cristiani e non, senza sbandierare per forza la parola fede, piuttosto che fare il contrario e correre il rischio che alcuni temi siano presentati come patrimonio di alcuni e non come un’occasione di confronto per tutti.

Dal mio punto di vista, la Settimana dell’educazione è stata una bella occasione di riflettere e porre l’attenzione sui bisogni dei minori, in modo ben diverso da come è stato fatto purtroppo in altre sedi e a ben più alti (o bassi dovremmo dire?) livelli. Non trova? Mi piacerebbe leggere la sua opinione e quella di altri lettori sul tema.

La ringrazio per l’attenzione.
Distinti saluti.

E.G.

Carissima lettrice,
innanzitutto grazie per la fedeltà con cui segue il nostro giornale. La sua lettera pone argomenti pertinenti che non mi pare contrastino più di tanto con quanto da me scritto sette giorni fa. Mi sono permesso di alzare l’attenzione su un versante spesso censurato, di cui ormai si fa fatica a parlare.

La fede, anche la partecipazione attiva alla vita di parrocchia,che piaccia o no, fa ancora parte dell’agenda della stragrande maggioranza delle famiglie di questo strano Paese che si dice cattolico, ma si vergogna di esserlo. Inoltre mi sono permesso di notare che forse, ma dico forse proprio perché la mia impressione derivava solo dal materiale informativo, più che di educazione, pareva si volesse ragionare di cultura o di formazione.

Infine, visto che proprio il nostro vescovo Antonio ha da poche settimane redatto la sua lettera pastorale sul tema dell’educazione, mi domandavo perché mai in un’occasione come quella della settimana dedicata all’educazione a Cesena, non fosse stato invitato a intervenire nel merito, avendo anche partecipato ai lavori della Conferenza episcopale italiana che negli ultimi mesi ha redatto gli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio che hanno per tema proprio l’educazione.

Tutto qui. Nessun altro intento. Mi sarebbe piaciuto, comunque, ascoltare in argomento anche qualcuno dell’Amministrazione comunale. Invece, finora, nulla è pervenuto. Aspetto fiducioso.

Cordialmente.

Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato venerdì 26 Novembre 2010 alle 00:02

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