Alessandro Manzi, ingegnere di Cesena, sarà ordinato sacerdote a Roma

Una laurea in ingegneria edile e una passione per l’uomo nella sua umanità, in ogni dove e in ogni come. Il cesenate Alessandro Manzi, 47 anni, missionario del Preziosissimo Sangue, originario della parrocchia di Sant’Egidio di Cesena, sarà ordinato sacerdote sabato 22 luglio alle 16 nella chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, a Roma.

Durante una celebrazione multilingue e multicolore, sarà il nostro vescovo Douglas Regattieri a conferire a Manzi il sacro ordine del Presbiterato, durante la Messa di apertura del simposio sulla vita comunitaria nella Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, che vedrà convenire a Roma i delegati da tutto il mondo della Congregazione fondata da San Gaspare del Bufalo.

Il giorno successivo, domenica 23 luglio alle 18,30, don Alessandro celebrerà la sua prima Messa (nota per concelebranti: camice e stola bianca ) nella sua parrocchia natale, a Sant’Egidio di Cesena, insieme alla comunità che lo ha visto crescere insieme a tanti amici, realizzarsi negli studi, partire per le missioni in Tanzania. E che oggi, insieme alla sua famiglia, ne condivide la gioia dell’ordinazione sacerdotale.

Il brano del Vangelo di Luca scelto da Alessandro come frase a simbolo per la sua ordinazione sacerdotale: “Gesù, uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte e gli disse: “seguimi!”. Egli, lasciando tutto si alzò e lo seguì” (Lc 5,27-28), è il racconto di una vocazione, quella di Matteo, e ben si presta qui a mostrare la risposta che ha contraddistinto la vita di Alessandro alla chiamata di lasciare tutto per Cristo.

Grande affidamento e fiducia nella Provvidenza e un forte senso di gratitudine che trasmette con sorriso limpido rappresentano lo stato d’animo di Manzi, da due anni incorporato in modo definitivo nella Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.

La congregazione fondata nel 1815 da San Gaspare nel Bufalo – sacerdote del clero romano molto amato da Pio VII, il nostro papa Chiaramonti, avendo sofferto per anni l’esilio e la prigionia a causa della sua piena e immutabile fedeltà al Papa durante l’epoca napoleonica – a Cesena è presente sin dal 1832, quando lo stesso San Gaspare rispose all’invito del vescovo aprendo la comunità che ancora oggi anima il Santuario dell’Addolorata (chiesa dei Servi, in centro a Cesena).

Un cammino ricco di vita e di incontri, quello di Manzi. Dopo il servizio civile in Caritas diocesana (presso il centro di ascolto di Cesenatico) il giovane ingegnere Manzi inizia a lavorare presso una ditta edile. Ma i progetti di costruzione erano altri e pensati da un Altro, e le case progettate si sono fatte via via sempre più vicine alle zone delle capanne dei villaggi tanzaniani. Nel 2000, accolto l’invito di uno dei missionari presenti nella chiesa dei Servi don Luigi Cova, si reca in Tanzania per un mese di volontariato, una esperienza di vita che lo segnerà per sempre. Tanto che nel 2002 Manzi lascia il suo lavoro di ingegnere e mette a disposizione un anno della sua vita e della sua professionalità a favore delle missioni che la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue ha fondato e custodisce tutt’ora in Tanzania, da Dar Es Salaam, la capitale economica sulla costa del Paese dell’East Africa, fino a Itigi, nella savana nel centro del grande Paese, dove è presente il St. Gaspar Hospital, un cantiere aperto dove cura e promozione dell’uomo si toccano con mano, con rispetto delle culture e tradizioni.

L’anno ‘iniziale’ finisce per diventare così via via sempre più lungo e coinvolgente: Manzi studia e impara la lingua locale, lo swahili, e questo permette a lui di integrarsi sempre più nella cultura tanzaniana.

Nel 2006 Manzi incontra la World Family of Radio Maria che gli chiede di coordinare il progetto in Africa: sono gli anni in cui l’emittente radiofonica cattolica consolida e amplia il progetto con altre nuove Radio Maria in molti Paesi dell’Africa, e quello di Manzi è un lavoro di coordinamento delle varie realtà radiofoniche locali per poter sempre più permettere di proseguire con incisività nell’opera di evangelizzazione e promozione umana attraverso l’etere.

Dopo questo tempo – che lui stesso spesso non esita di definire come “meraviglioso” perché gli ha dato la possibilità di servire e di conoscere la Chiesa in Africa nel suo profondo, sempre di fatto con la valigia pronta da un capo all’altro del continente – il 15 agosto 2009 Manzi ritorna “a casa” nelle missioni del Preziosissimo Sangue in Tanzania. In questa data entra in seminario. Inizia così il suo percorso all’interno della congregazione ora non più da missionario laico, ma come seminarista. Dopo due anni di formazione in Tanzania, nel 2011 ritorna in Italia per perfezionare gli studi filosofico-teologici a Roma presso la Università Gregoriana.

Il 2 maggio 2015 presso la casa di fondazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, l’abbazia di San Felice di Giano in Umbria, viene incorporato definitivamente nella Congregazione dei figli di San Gaspare del Bufalo.

Iniziata poi la licenza in Missiologia con specializzazione “Missio ad gentes” sempre presso l’Università Gregoriana, lo scorso 6 gennaio è di nuovo in Tanzania, a Itigi, ove è stato ordinato diacono dal vescovo della Diocesi di Singida.

Ora, dopo l’ordinazione presbiterale del prossimo 22 luglio, da buon missionario è pronto di nuovo a fare le valigie, sempre alla luce della frase del domenicano padre Lacordaire che da anni, come dice lui stesso, è il motto della sua vita: “Vado dove il Signore mi porta, incerto di me stesso ma sicuro di Lui”.

Sabrina Lucchi

Pubblicato giovedì 20 Luglio 2017 alle 00:01

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