Francesco a Cesena, un dono grande

Il vescovo Douglas ripercorre, in un messaggio scritto per la festa del patrono San Giovanni, le vicende e le insistenze che hanno portato alla visita di Bergoglio

Pubblichiamo l’inizio del messaggio intitolato “In attesa di papa Francesco” che il vescovo Douglas ha scritto in occasione della festa del patrono di Cesena, san Giovanni Battista. Il testo completo si trova nella sezione PAROLE DI VITA su questo sito.

In queste prime righe monsignor Regattieri ripercorre le vicende che hanno portato alla notizia della visita di papa Francesco a Cesena, il prossimo primo ottobre e di come lui stesso ha insistito con il Papa in ogni loro incontro.

“Credo di non aver mai partecipato o presieduto a una Santa Messa con la mente così affollata di pensieri insieme a sentimenti di gioia e preoccupazioni al tempo stesso come quella dello scorso 2 aprile. Ero a Carpi, la mia città di origine, per la visita del Santo Padre Francesco.

Qualche minuto prima dell’arrivo del Papa, padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura Pontificia, mi chiama in disparte, insieme a monsignor Matteo Zuppi, e ci dice, con estrema semplicità, che domenica 1º ottobre il Papa avrebbe deciso di sostare un’ora a Cesena e il resto della giornata a Bologna! (…)

Con il cuore pieno di trepidazione ho concelebrato col Santo Padre, sul palco della basilica cattedrale di Carpi dinnanzi allo spettacolo della piazza Martiri, gremita di popolo. Tra i canti e le preghiere, i discorsi e i silenzi, faticavo a restare concentrato. La mia mente correva a quella mattina del 3 ottobre 2013, quando consegnai una lettera a papa Francesco, un po’ timoroso, certamente ignaro che quel gesto sarebbe stato il primo di una lunga serie che sarebbero approdati a una conclusione così felice e inaspettata.

Ero a Santa Marta e avevo concelebrato col Papa la Santa Messa. La lettera era in realtà un invito a venire a Cesena per i 300 anni dalla nascita del nostro Pio VI, papa Braschi.

Mi vennero alla mente anche tutte le volte, almeno tre, in cui rinnovai l’invito al Papa a venire a Cesena durante diverse udienze, come quella concessa agli scout d’Italia, e quella ai settimanali cattolici. Ogni volta non mancavo di ricordare al Papa che ero di Cesena, la città dei quattro papi, e che stavamo preparando le celebrazioni per Pio VI.

Occasioni privilegiate furono anche le assemblee generali della Cei, avendo la gioia e la fortuna di poter salutare personalmente il Papa e di conversare con lui. Sempre concludevo le poche parole che gli rivolgevo con l’invito a venire a Cesena.

Ricordai poi che a maggio 2016 ne avevo parlato, con una certa insistenza, anche con il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, in occasione della sua venuta a Cesena per chiudere le celebrazioni del Congresso eucaristico diocesano.

Da ultimo mi sovvennero le volte in cui salii appositamente lo scalone del Portone di Bronzo in Vaticano per incontrare monsignor Angelo Becciu, il Sostituto alla Segreteria di Stato, a questo scopo”.
(…)

Pubblicato giovedì 22 Giugno 2017 alle 00:00

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