Fake news, “I giornalisti devono tornare a fare il loro mestiere”

Un decalogo contro le “bufale”. È il frutto del convegno di formazione per giornalisti “Informare al tempo delle fake news” che si è svolto venerdì 26 maggio nel palazzo del Ridotto, all’interno del Festival della Comunicazione.

Moderati da Chiara Genisio, vice presidente vicario della Fisc, si sono confrontati sul tema la vaticanista dell’Ansa Giovanna Chirri, il vaticanista della Stampa Andrea Tornielli, il direttore dei tg regionali Rai Vincenzo Morgante, e il presidente del Copercom (organo che coordina la comunicazione di 29 associazioni e movimenti cattolici) Domenico Delle Foglie. L’incontro è stato introdotto dal saluto del vescovo Douglas Regattieri.

“Viviamo nell’epoca della ‘post-verità’ – ha esordito Domenico Delle Foglie -. Oggi la verità è secondaria. I fatti oggettivi vengono influenzati dalle emozioni e dalle credenze personali”.

Per Delle Foglie “i giornalisti sono le prime vittime del processo di disintermediazione in corso, complici le nuove tecnologie”. In parole semplici, prende sempre più piede un’informazione fai-da-te con il rischio di arrivare a una “democrazia dei creduloni”.

“Le bufale sono sempre esistite e piacciono al pubblico”, ha sottolineato Andrea Tornielli. Due gli esempi riportati: la falsa morte di Pio XII annunciata su alcuni giornali l’8 ottobre 1958 e l’inesistente sparatoria sul corteo papale in Messico nel 2002, rimbalzata sulle agenzie di stampa.

Per Tornielli “il web ha ampliato il fenomeno delle bufale e reso più difficile riconoscerle”. Da qui l’antidoto della “serietà professionale del giornalista”, per cui “può capitare di dare una notizia non vera. L’importante è riconoscere quando si sbaglia”.

Come difendersi dalle bufale? Giovanna Chirri, la giornalista che per prima ha dato la notizia delle dimissioni di papa Benedetto XVI l’11 febbraio 2013, ha detto sorridendo: “Il mio lavoro è stato facile. La fonte era certa. L’annuncio è stato dato in latino dal Papa stesso”.

Tuttavia le bufale sono all’ordine del giorno: “Per noi all’Ansa è sempre un Primo aprile. Bisogna setacciare le notizie che arrivano. Il problema di oggi è il tempo. Sul web le notizie si rincorrono. Non c’è più spazio per la verifica”.

Da qui il prontuario della Chirri contro le fake news: “Riconoscere le fonti affidabili, incrociare le fonti, valutare la consequenzialità degli eventi e conoscere il tema di cui si parla”.

Per la Chirri è importante che i giornalisti tornino a fare il proprio mestiere, ragionando con la propria testa e cercando le notizie sul campo. In altre parole, per raccontare bisogna esserci.

“C’è un problema di professionalità – ha denunciato nel suo intervento Vincenzo Morgante -. Il giornalista deve agire secondo una logica di servizio. Non deve lasciarsi coinvolgere dalla logica del like”.

“La sfida – ha concluso Morgante – riguarda la competenza, la credibilità. È decisivo il momento della formazione professionale. Per essere giornalisti credibili, bisogna essere umili e operosi come i francescani”.

Matteo Venturi

Pubblicato giovedì 1 Giugno 2017 alle 00:01

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti