La dignità e i più deboli

di Francesco Zanotti

La Francia è solo al primo turno. Ricordiamolo. Tra 15 giorni ci sarà il ballottaggio e lì si potranno trarre indicazioni più precise sul nostro vicino così importante e influente e anche sul futuro dell’Unione europea. Si andrà al sfida a due e già questa è una buona notizia che potrebbe suggerire qualcosa anche alle nostre latitudini. Piaccia o no, tra due settimane di là dalle Alpi un presidente verrà eletto e guiderà il Paese per i cinque anni successivi.

Dalle urne di domenica scorsa sono emerse alcune indicazioni. La Francia più profonda e scontenta si è schierata in maggioranza con Marine Le Pen, quella delle grandi città di più con il 39enne Emmanuel Macron. Il vento del populismo, se così si può semplificare, soffia con insistenza lontano dai grandi centri e dove la protesta viene meno ascoltata dalla politica.

E’ qualcosa che si è già visto in altre occasioni. Questa volta, nonostante molti sondaggi assegnassero la vittoria alla esponente del Front National, è emersa la sorpresa Macron che ha portato a casa oltre otto milioni di voti e una percentuale non lontana dal 24 per cento. Un risultato inatteso, frutto di un desiderio, da parte dei francesi, di non abbandonarsi alla deriva dei ‘no’ a prescindere, alle prese di posizione forti contro il continente e contro la moneta unica.

Ora è il momento della riflessione e degli accordi anche con i candidati sconfitti.

Macron è l’unico europeista in campo. Sconosciuto fino a un anno fa, ha saputo intercettare il desiderio di maggiore stabilità. Non sarà facile, per lui, trovare alleati e milioni di concittadini che si schierino dalla sua parte.

Era accaduto nel 2002, quando pur di non mandare al potere il padre di Marine Le Pen, Jean-Marie, gli elettori scelsero il gollista Chirac.

Ora gli scenari sono del tutto diversi. Il voto in Francia, soprattutto dopo la Brexit, avrà notevoli ripercussioni sull’Ue e sui Paesi che la compongono. Potrebbe costituire un terremoto anche per la moneta unica. Di solito, davanti a spauracchi di questo genere, l’elettore che si reca in cabina usa di più la ragione della pancia. Avranno un peso anche coloro che si asterranno dal voto. Insomma, la partita è tutta da giocare.

Hanno detto la loro anche i vescovi francesi. “La dignità della nostra società si riconosce dal rispetto dei più deboli” è il titolo dato dall’agenzia Sir al pezzo dedicato all’intervento dell’episcopato transalpino. “La nostra democrazia non si trasformi in una società violenta”, è l’invito pressante affinché il dibattito nazionale rimanga vero. Appello che vale anche per noi, visti i toni assunti dalle quotidiane schermaglie politiche in gran parte alla ricerca di facile consenso.

Corriere Cesenate 16-2017

Pubblicato martedì 25 Aprile 2017 alle 18:30

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti