Quale futuro per gli archivi delle ex banche, fuse o dismesse?

CESENA – Nel Cesenate, le recenti fusioni di istituti di credito di lunga tradizione e storia come le Banche di credito coooperativo (ex Casse rurali), stanno determinando un problema sulla conservazione e tutela della propria memoria storica le cui testimonianze risiedono nei rispettivi archivi.

“Dove vanno, o andranno a finire questi depositi densi di avvenimenti e memorie?”. Se lo chiedono studiosi e ricercatori di storia locale i quali, attraverso lo studio di queste banche, possono disporre di elementi utili per capire il cambiamento, lo sviluppo e la crescita delle comunità a esse legate.

Nell’ultimo anno abbiamo assistito a due importanti fusioni: fra la Bcc di Gatteo, la più antica della Regione, fondata nel 1897 e la Banca di Cesena, a sua volta derivata dalla fusione delle ex Casse rurali di San Carlo, fondata nel 1901, di Bagnile (1903), Cella (1913), Ronta (1913), Ruffio, fondata nel 1919, poi Cassa rurale di Cesena nel 1938. In più, le fusioni fra Romagna Est, derivante dalla Cassa rurale di Savignano, sorta nel 1904, unita a quella di Bellaria (istituita nel 1909) e la Bcc di Sala di Cesenatico (1903). Ancora prima v’è stata la triste vicenda della Banca Romagna Cooperativa, messa in liquidazione, le cui attività sono state acquisite da Banca Sviluppo Spa con sede a Roma.

La domanda è sempre la stessa: “Che fine avranno fatto gli archivi già conservati probabilmente nella sede del Montefiore e che comprendevano le ex Casse rurali di Martorano, San Giorgio, Forlimpopoli e Santa Sofia?”.

Vicende, queste, che hanno comportato spostamenti di un considerevole materiale documentario, con il rischio di dannose dispersioni o distruzioni, e il rischio non remoto che le nuove realtà derivate non colgano o non comprendano il valore e l’importanza – storica, sociale ed economica – di queste realtà dismesse, depositarie uniche di tali memorie. Nessuno o quasi sembra preoccuparsene, mentre occorrerebbe un’iniziativa rapida volta ad acquisire e riunire tutti questi archivi per tutelarne la conservazione e la fruibilità.

Una soluzione potrebbe essere il loro deposito negli Archivi di Stato di competenza, oppure un archivio centralizzato a livello regionale, o far confluire il materiale nei rispettivi archivi comunali. Un ruolo attivo e fondamentale in tal senso, potrebbe averlo anche la Federazione delle Bcc dell’Emilia- Romagna.

Edoardo Turci

Pubblicato giovedì 9 Febbraio 2017 alle 00:02

Una risposta a “Quale futuro per gli archivi delle ex banche, fuse o dismesse?”

Commenti

  1. learco 17 Feb 2017 / 22:20

    Sono socio della ex BCC di sala di Cesenatico, ora RomagnaBanca, condivido questo appello e do la mia disponibilità perchè questa iniziativa venga portata avanti dai soci di tutte le banche coinvolte in processi di fusione o altro.

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