La consegna della posta in ritardo penalizza i nostri abbonati

Non si può dare con una mano e con l’altra togliere

Caro direttore,
è molto gradito il vostro settimanale. Ma lo ricevo quando tutti gli eventi sono già stati fatti.

Mi permetta: forse sarebbe meglio farlo di formato più corto se mai con più pagine per sfogliarlo meglio.

Grazie.
Angela Crociati
(sulla pagina Facebook del Corriere Cesenate)

Gentilissima lettrice,
grazie per il suo commento, grazie anche per come segue il nostro giornale e per i suggerimenti forniti. Mi pare ovvio che mi dispiaccia molto quello che lei ci racconta.

Siccome ormai le lamentele da parte dei lettori sul recapito postale sono diventate una costante nel nostro lavoro, prendo l’ennesima occasione per cercare di ribadire la posizione del Corriere Cesenate e anche quella della Federazione a cui il Corriere aderisce.

Per questo di seguito pubblico una notizia presa dall’agenzia Sir di venerdì 14 ottobre, in cui ribadisco, a nome della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) l’importanza di una buona riforma per l’editoria, ma anche e soprattutto le difficoltà crescenti nel vedere recapitati i nostri giornali, a Cesena come in qualsiasi altro territorio in Italia.

A presto
Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

“Sembra avviarsi su giusti binari la riforma per l’editoria approvata dal Parlamento e ora alle prese con i decreti che la renderanno effettiva. Da anni parliamo di ‘rigore ed equità’, principi recepiti dalle nuove norme e anche dalle intenzioni messe in campo dal governo per realizzare i decreti. Sostenere l’occupazione e le aziende editoriali che favoriscono il pluralismo sul territorio sono fattori da noi portati avanti negli anni e per i quali ci siamo battuti in tutte le sedi”.

Lo afferma Francesco Zanotti, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), a seguito dell’incontro avvenuto mercoledì 12 ottobre presso il Dipartimento per l’Editoria. Durante la riunione con la delegazione della Fisc sono state affrontate alcune questioni non ancora del tutto definite.

“Criteri più stringenti, non ci nascondiamo neppure alcune difficoltà per certi nostri associati, ed equità di trattamento tra tutti gli editori sono elementi che registriamo con favore. D’altro canto – prosegue Zanotti – non possiamo non registrare, per l’ennesima volta, le pesanti difficoltà che subisce in ogni angolo del Paese il recapito postale. La consegna della posta a domicilio cinque giorni su 14 penalizza in particolare la stampa cattolica, in gran parte diffusa per abbonamento. Ribadiamo, quindi: non si può dare con una mano e con l’altra togliere. Ne va di quel pluralismo che la riforma pare invece voler proprio sostenere”.

Pubblicato giovedì 20 Ottobre 2016 alle 00:00

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