Economia locale col più, ma la ripresa è ancora lenta

L’economia cesenate e quella provinciale sono in ripresa, come nel resto della Regione, ma i dati non devono ingannare. Il fatto che sia tornato il segno più davanti ai principali indicatori economici non cancella il lungo periodo di crisi, anche se segna una promettente inversione di tendenza: “In uno scenario che vede una congiuntura positiva per il sistema manifatturiero – commenta Alberto Zambianchi (nella foto), presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena – vediamo nel Cesenate una robusta affermazione dell’agroalimentare, sia in termini di occupazione che di ordini e di fatturato”.

I dati del secondo trimestre 2016 sono sostanzialmente positivi, anche se non particolarmente brillanti: “Vorremmo una ripresa più forte e inclusiva”, sottolinea Zambianchi.

A primeggiare è l’agroindustria, specie quella di trasformazione, e il settore della meccanica. Arranca invece il calzaturiero, assai diffuso nel Rubicone, anche a causa delle sanzioni economiche al mercato russo (dove risiedono i migliori clienti degli accessori di lusso).

Confortanti i dati legati al turismo in riviera. Cesenatico ha segnato un più 1,1 per cento di arrivi e un più 4,5 per cento di presenze nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2016 (rispetto allo stesso periodo del 2015).

Buono, in uno scenario di numeri risicati, è il dato dell’export, in crescita dell’1,1 per cento su base provinciale e in linea con i numeri di una regione che ha le performance migliori dell’intero Paese. Ma quanto pesa l’export sull’economia locale?

“Su 51mila 188 localizzazioni di imprese in provincia – rileva Zambianchi – gli esportatori sono poco più di un migliaio. Le performance migliori, inoltre, le hanno le aziende più grandi e strutturate, quelle 700-800 con più di 10 addetti. L’auspicio è che la ripresa generale porti con sé il resto della filiera, fatta in gran parte di piccole imprese”.

La distinzione tra piccole e medio-grandi imprese è ancora più netta nella produzione manifatturiera. In questo campo le aziende con più di 10 addetti crescono di oltre 6 punti percentuali (media degli ultimi quattro trimestri rispetto al periodo precedente), mentre le piccole società vedono crescere la produzione di poco più del 2 per cento.

“Le piccole imprese hanno sofferto ininterrottamente da settembre 2008 a tutto il 2013 – aggiunge Zambianchi -. Ora si trovano soprattutto in terreno positivo, ma la strada per recuperare quello che si è perso è molto lunga. I nostri territori devono essere consapevoli della ricchezza creata dalle aziende”.

Se si allarga lo sguardo agli ultimi cinque anni si rileva un calo nel numero delle imprese. Nel comprensorio cesenate queste sono passate dalle 26mila 638 del giugno 2011 alle 25mila 441 del giugno 2016, con un calo di 1197 unità (91 delle quali nell’ultimo anno).

La maggior parte delle imprese operanti nel cesenate è dedita al commercio (6179 unità), agricoltura (4052 unità), costruzioni (3438), attività manifatturiere (2340), ristorazione e alloggio (2282), attività immobiliari (1425), trasporti e magazzinaggio (1060), servizi (1049).

Verso la Camera di Commercio romagnola

Dopo lunghe discussioni e trattative, nei mesi scorsi si è delineato il futuro delle Camere di commercio della Romagna. Quella di Forlì-Cesena si unirà a quella di Rimini, mentre Ravenna non si è detta della partita e continua a guardare altrove.

“A gennaio 2017 sarà operativa la nuova Camera di Romagna – spiega Zambianchi che, dal giugno scorso, presiede anche Unioncamere Emilia-Romagna – con un consiglio di 33 seggi espressione delle 3 economie, forlivese, cesenate e riminese. Il consiglio voterà poi la nuova giunta, di dieci nomi, e il nuovo presidente. Si tratta di un percorso che è stato reso possibile dalla lungimiranza delle 14 associazioni di categoria di Forlì-Cesena e delle 12 associazioni di Rimini. A livello nazionale le Camere di Commercio devono scendere da 105 a 60, eppure a oggi solo 11 hanno completato il percorso di aggregazione”.

Michelangelo Bucci

Pubblicato giovedì 20 Ottobre 2016 alle 00:00

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