La scuola dell’infanzia “Maria Immacolata” di Case Finali compie sessant’anni

CESENA – “Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”: sono le parole di Santa Madre Teresa di Calcutta che ogni mattina accolgono i bambini e i genitori che entrano alla scuola di Maria Immacolata di Case Finali di Cesena.

La scuola materna quest’anno compie 60 anni. Per festeggiare questo speciale compleanno è in programma alla parrocchia di Case Finali il 25 settembre alle 10 la Messa animata dai bambini della scuola a cui seguirà in teatro il pranzo insieme. A questo momento conviviale parteciperanno le famiglie dei bambini che frequentano la scuola ed ex studenti.

La scuola dell’infanzia “Maria Immacolata” nasce nel 1956 grazie alla tenacia e alla generosità di monsignor Luigi Fusaroli, fondatore e gestore per tanti anni della scuola. Dall’anno scolastico 2001/2002 si è trasferita in via Cardinal Massaia, in una struttura molto più ampia e funzionale capace di accogliere un numero maggiore di bambini e dallo stesso anno diventa una scuola paritaria. Da diversi anni offre anche il servizio di accoglienza di bambini 24-36 mesi: la sezione primavera. Dal 2012 la scuola è affiliata all’associazione di scuole cattoliche Le CoMete.

“È la scuola di un’intera comunità. Oggi ex studenti, diventati nonni, accompagnano alla materna della parrocchia i propri nipoti. Si tratta di un’istituzione nata da una scelta pastorale della Chiesa di Cesena negli anni cinquanta-sessanta. Dopo la guerra – spiega il parroco di Case Finali don Marcello Palazzi, gestore della struttura educativa – le parrocchie si sono impegnate molto per la ’ricostruzione morale’ della società civile. Da qui la nascita di circoli Acli, cinema e la rifioritura di proposte educative e sociali rivolte alle famiglie. Si trattava di anni duri e difficili in cui era necessario offrire una serie di opzioni educative in grado di rimarginare le ferite che le bombe avevamo portato nelle case dei cesenati, nelle famiglie di tanti piccoli e nell’intera comunità che si ritrovava disgregata e povera. La scuola è nata nei locali della parrocchia con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di tante famiglie che, non avendo una scuola vicino casa, erano costrette a portare in città i bambini. A quei tempi la zona di Case Finali era considerata lontana periferia. Poi, nel tempo, sono sorte le scuole statali e comunali e nonostante il calo di iscrizioni negli anni Ottanta don Gino non si è mai arreso e con determinazione e tanto cuore ha tenuto viva questa esperienza educativa”.

Oggi la scuola ospita 110 bambini: 20 nella sezione primavera e 90 nella scuola dell’infanzia. Le sezioni portano il nome dei fiori (margherite, primule, tulipani, girasoli).

“La scuola – sottolinea don Palazzi – si colloca all’interno della parrocchia di Case Finali: gran parte dell’utenza è proprio quella delle famiglie della parrocchia e dintorni. Data la capacità di accoglienza della scuola e il desiderio di essere aperta a tutti, sempre più nel tempo il bacino della nostra utenza si è allargato. La vocazione è rimasta però quella parrocchiale, propria di una scuola cattolica: un clima accogliente e festoso, dove al centro viene posta la cura della famiglia e il bambino, con il suo bisogno di attenzioni, di stimoli, di esperienza e di relazione”.

La proposta pedagogica e didattica è variegata: oltre alla programmazione annuale ricca di stimoli ed esperienze, i bambini esplorano il territorio urbano e limitrofo utilizzando i mezzi pubblici per spostarsi come abitanti della propria città. Sono presenti ogni anno esperti che completano la proposta educativa della scuola, proponendo attività di psicomotricità funzionale, arte, musica, acquaticità. Grande valore viene dato alla lettura ad alta voce.

Bb

Pubblicato giovedì 22 Settembre 2016 alle 00:02

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