La calda estate (anche) della sanità

CESENA – Un’estate calda quella della sanità cesenate, tra problemi imminenti e progetti futuri. Da un lato continua a tener banco il dibattito sul nuovo ospedale cittadino, con l’ipotesi sempre più concreta di trasferire il Bufalini in una nuova struttura, moderna ed accessibile.

Dall’altro divampano le polemiche per l’attuale cardiologia ospedaliera “a mezzo servizio”, che vede i casi critici trasportati d’urgenza a Forlì in molte ore della giornata (dopo le 14 nei feriali e nell’intero fine settimana). Dispute intensificatesi a seguito della morte, a fine luglio, di una donna colpita da infarto durante il trasferimento a Forlì.

Del problema si è fatta carico da tre anni Sinistra ecologia e libertà (Sel), che ha raccolto più di 5mila firme al riguardo. Una petizione alla quale il sindaco e il direttore dell’Ausl non hanno nemmeno risposto: “Mentre l’assessore regionale – commenta in una nota la segreteria territoriale di Sel – ha replicato in sostanza che Cesena dovrebbe continuare a rimanere senza un servizio di cui sono dotate sia Forlì che Rimini e Ravenna. Eppure il reparto di Cardiologia del Bufalini sarebbe in sostanza già pronto a garantire il servizio senza costi aggiuntivi con le sue attuali strutture e il suo personale. È davvero inevitabile che gli infartuati muoiano su di un’ambulanza in corsa sulla via Emilia?”.

Sul fronte della maggioranza le posizioni non sono univoche. Mentre il sindaco minimizza, “gli interventi d’emergenza riguardano un centinaio di casi l’anno”, autorevoli consiglieri comunali del Pd prendono posizione per l’estensione del servizio. È il caso di Giuseppe Zuccatelli, già direttore generale dell’Ausl cesenate, che si è espresso pubblicamente per la presenza dei principali servizi in modo omogeneo nei quattro principali ospedali di Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini).

Tornando al nuovo Bufalini, quella che all’inizio era solo un’ipotesi di studio (in vista del Piano regolatore che traccerà la Cesena dei prossimi 30-40 anni) sta prendendo forma e consistenza con il passare dei mesi. In pole position ci sarebbe un’area agricola di 22 ettari, di proprietà Ausl, vicino al casello autostradale di Villa Chiaviche. Le risorse arriverebbero in larga parte dalla Regione, con l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi che si è espresso al riguardo nel corso dell’ultima festa dell’Unità a Sant’Egidio.

La scelta di un nuovo ospedale trova concorde, sia pure con qualche distinguo, l’opposizione di centrodestra alla quale bisogna riconoscere il merito di aver lanciato per prima l’idea già nel 2009. Il gruppo Libera Cesena vuole però certezze sui tempi e sui finanziamenti dell’opera, oltre ad un impegno continuo sul fronte della sanità territoriale. Perplesso il Movimento 5 stelle che chiede un’adeguata verifica dei bisogni sanitari, mentre la posizione di “Cesena siamo noi” è di netta contrarietà al nuovo nosocomio.

In questo scenario ha chiuso i lavori il Comitato ospedale, l’organo di partecipazione voluto dal Comune per discutere con cittadini, politici e associazioni di categoria del futuro della sanità locale. Due mesi di incontri che continueranno in futuro sul territorio, quartiere per quartiere. Tanti i temi toccati e qualche idea già fissata per il futuro, come il riutilizzo dell’attuale “Piastra servizi” del Bufalini in Casa della salute una volta realizzato il nuovo ospedale.

MiB

Pubblicato giovedì 25 Agosto 2016 alle 00:02

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