I furbetti del contromano e il senso civico comune

Caro direttore,
nella nostra bella città sono state realizzate numerose opere di viabilità, che hanno modificato la gestione del traffico. Che queste opere abbiano avuto successo e abbiano migliorato la viabilità, beh, ognuno può valutare secondo la propria sensibilità. Indipendentemente dall’efficacia di queste opere e dal consenso che chiunque può esprimere, rimane inequivocabile il rispetto delle regole.

Se un divieto stradale esiste va rispettato, anche se fa indignare l’intero quartiere. A maggiore ragione, l’intero quartiere deve muoversi e fare la voce grossa con l’Amministrazione locale per far cambiare e migliorare lo stato della viabilità. Protestare seguendo la legge è un atto civile.

In concreto sono stati creati sensi unici, corsie preferenziali per autobus e taxi, sono le opere più visibili. Nella realtà dei fatti, purtroppo, molte persone non si muovono in modo corretto rispettando le nuove/vecchie segnaletiche. Pare sia molto più facile infilarsi contromano in una strada, in automobile o in motocicletta, piuttosto che fare cinquanta o cento metri in più. Anche le corsie preferenziali sono violate senza ripensamenti né scrupoli.

Purtroppo non abbiamo prove fotografiche di queste infrazioni, ma solo le testimonianze dei residenti. Si creano grossi pericoli soprattutto per le persone meno agili e per i bambini. Non c’è più sicurezza a percorrere un senso unico, data la consuetudine di veloci arrembaggi provenienti dalla parte errata della strada.

I residenti ne sono consapevoli, quindi percorrono molto cautamente i sensi unici del loro quartiere. Pur di trovare dei parcheggi liberi, in barba alle precedenze e ai sensi di marcia, le auto (soprattutto di grossa cilindrata) violano il segnale del divieto di accesso. Senza curarsi dell’infrazione e dei controlli dei vigili, lasciano l’auto platealmente parcheggiata contro senso, tanto da spiccare vistosamente rispetto alle altre auto parcheggiate correttamente.

Sembra una perdita di tempo evidenziare questa violazione del codice della strada, sembra più una leziosità, un peccato veniale: “cosa sarà mai!” ha urlato dal finestrino un serafico automobilista contromano. Sembra una cavolata, ma non lo è: perché il pericolo per chi non ha colpa è di fare un frontale, o comunque un brutto incidente, con altrettanto ovvie brutte conseguenze.

Quando le ferie estive saranno finite, sicuramente il problema assumerà la sua solita più massiccia importanza. Sarà più facile allora procurarsi delle prove fotografiche.

Luca Comandini
(Blog Il Sociale pensa)

Carissimo Comandini,
ciò che lei mette in evidenza è visibile a tutti. Qualche tempo fa ero a piedi lungo una piccola e breve via cittadina a senso unico. Un residente si è infilato contromano e ha parcheggiato l’auto nel suo box. Mi sono permesso di dirgli che aveva compiuto una manovra pericolosa e sono stato investito di improperi: chi ero io per dirgli certe cose, lui non avrebbe fatto il giro dell’isolato per pochi metri, lì non dava fastidio a nessuno e il senso unico era senza senso, e altre affermazioni di questo genere. Rimasi sbalordito dal tono e dalla reazione, del tutto fuori luogo. Ma oggi va così, proprio come lei ha descritto. Lasciamo ai lettori il giudizio.

A presto.
Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato giovedì 14 Luglio 2016 alle 00:01

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