La pastorale? Anche via telefono o per e-mail

In Cattedrale a Sarsina, tanti canali per ricevere una benedizione

Se sono migliaia le persone che ogni anno giungono da tutta Italia a Sarsina per ricevere una benedizione con il collare di San Vicinio. Ce ne sono altrettante che scelgono altri canali pur di affidarsi alla intercessione del santo patrono dei sarsinati e della diocesi. E’ quella che don Fiorenzo Castorri, delegato per il culto di San Vicino ed esorcista diocesano, chiama “pastorale del telefono e dell’e-mail”.

Una pratica sempre più utilizzata anche tra i sacerdoti della Cattedrale plautina. Un altro modo per dare aiuto, ascolto e consolazione. Perché, sostiene il sacerdote, “una benedizione si può dare anche a distanza”.

“In Cattedrale – racconta don Castorri – ci arrivano quotidianamente telefonate di gente che si sente disperata. Ci chiede aiuto, cerca una parola di conforto e di speranza. Penso alla solitudine di queste persone e non posso sottrarmi al compito di rispondere anche via telefono impartendo loro una benedizione”.

Lo stesso capita con le email. “Me ne arrivano di lunghissime. Cerco di rispondere a tutti. E’ giusto così. Se il Signore mi affida queste persone devo andare loro incontro, compiendo al meglio il mio servizio sacerdotale. Altrimenti dovrei smettere di fare il prete. Papa Francesco lo ripete spesso: ’fatevi fratelli senza giudicare nessuno’”.

Chiamano e scrivono da ogni parte d’Italia. Sono persone adulte, ma anche giovani, persone sole, famiglie con figli, coppie in difficoltà. “La gente vorrebbe risolvere i loro problemi con una preghiera o una benedizione. Ma non sta qui la risoluzione dei guai. Si tratta di ripensare la propria vita”.

La risposta di don Fiorenzo, dei sacerdoti e diaconi della Cattedrale è quella di “mettere Dio al centro della propria vita, facendo un vero cammino di fede. Spesso succede che le persone non siano contente di questa ’medicina’ perché non sono disposte a cambiare. I veri miracoli che Gesù ci chiede sono nell’ordine dell’amore”.

Anche ai tanti che chiamano via telefono o scrivono una e-mail raccontando la loro storia di disperazione viene fatta questa proposta. Un modo ’moderno’ di fare pastorale? Può darsi. Un compito cui un sacerdote non può sottrarsi. “Dobbiamo farci fratelli di questa gente. Nessuno deve andare via da qui o chiudere la telefonata dicendo: “Non ho incontrato l’amore di Dio”. Non deve accadere”.

Michela Mosconi

Pubblicato giovedì 23 Giugno 2016 alle 00:01

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti