Dopo i proclami, i fatti

di Francesco Zanotti

Ballottaggio sindaci: ha stravinto il Movimento 5 Stelle. Il dato è evidentissimo. Ha preso voti ovunque, a destra, a sinistra e al centro. Su 20 Comuni in cui erano in lizza, i candidati grillini hanno prevalso in 19 elezioni.

Un esito prevedibile, ma forse non di questa portata.

Come la schiacciante vittoria di Virginia Raggi a Roma e il notevole recupero compiuto a Torino da Chiara Appendino sul sindaco uscente, Piero Fassino del Pd. A Milano ha prevalso l’uomo voluto da Matteo Renzi. Unica consolazione (Bologna era scontata) per il premier che da uomo nuovo della politica italiana, si ritrova a rappresentare, suo malgrado e nel breve volgere di due anni, il vecchio del sistema. Una sorte toccata a molti fra quanti si sono avvicendati, dopo la caduta dei partiti tradizionali travolti da Tangentopoli all’inizio degli anni Novanta, nell’agone politico italiano, a qualsiasi livello.

Ha vinto l’antipolitica, dicono diversi commentatori. Può essere vero. Ha avuto successo chi si è fatto interprete di un diffusissimo malessere che non riguarda solo le città italiane, ma pervade tutta Europa e anche il resto del mondo occidentale.

“Si avverte sottesa – ha osservato domenica sera in televisione Nicola Piepoli illustrando gli exit poll che non hanno sbagliato un solo colpo – una ribellione verso il potere”. Una sorta di rivolta, sospinta dai populismi e dai nazionalismi del vecchio continente e visti all’opera anche negli scontri tra tifoserie agli Europei di calcio in corso in Francia. Una pagina di storia che sembrava chiusa pare ora riaprirsi con inquietudine.

Merita un cenno l’astensionismo. Solo un cittadino su due si è recato al voto per il ballottaggio. Un dato che deve fare riflettere, ma al quale ci si dovrà sempre più abituare. Chi non frequenta le urne deve accettare ciò che decidono i votanti. Non è vero che protesta: magari avrà questa intenzione. In realtà non si esprime e lascia ad altri chi scegliere per farsi governare.

Ora ai seguaci di Beppe Grillo toccherà agire. Dopo i proclami, i fatti. Non solo ‘no’, quindi, ma anche decisioni da prendere e città da amministrare in un arduo compito quotidiano.

Il centrodestra rimane molto diviso, mentre Napoli fa storia a sé, con una lotta tutta a sinistra di non facile comprensione da fuori città.

A Cesenatico, per guardare in casa nostra, il sindaco uscente Roberto Buda ha recuperato moltissimi voti, ma il distacco da Gozzoli del Pd era incolmabile. Non mancano argomenti per riflettere, a partire dall’ingloriosa conclusione della passata legislatura, un’altra brutta pagina per un centrodestra in cerca di nuove leadership.

Corriere Cesenate 25-2016

Pubblicato martedì 21 Giugno 2016 alle 18:30

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