A Gatteo Mare una chiesa accogliente per fedeli e turisti

Una chiesa sempre aperta per accogliere i tanti turisti. È quella di Gatteo Mare, grazie all’iniziativa del parroco don Mirco Bianchi che spiega: “Sono arrivato a Gatteo Mare tre estati fa. Mi stupì subito il fatto che, nel centro di questo villaggio turistico, si era soliti chiudere le porte della chiesa alle 23, quando in giro c’era ancora molta gente”.

Da qui la decisione di lasciare la chiesa aperta tutti i giorni, con “orario continuato” dalle sei del mattino alle due di notte, e di tenere le luci accese per rendere il luogo sacro ancora più visibile e accogliente.

Affacciandosi sulla frequentatissima piazza della Libertà e avendo una facciata completamente apribile, la chiesa di Gatteo Mare si presta in modo naturale ad accogliere i turisti-fedeli.

“È una chiesa molto frequentata – spiega il parroco -. Il turista che viene in vacanza si ferma anche alla Messa. L’edificio tiene quasi 500 posti. Fra le Messe celebrate a Gatteo e a Villamarina, ogni domenica si possono contare più di 2mila e 500 persone. In gran parte è gente che viene da fuori”.

“La chiesa aperta – spiega don Mirco – è sinonimo di accoglienza. Attira come una calamita. Ognuno è invitato a entrare senza orari. È come se la piazza fosse l’atrio della chiesa. Dalla chiesa si vede il mondo con uno sguardo così profondo che ho desiderato che l’esperienza cristiana entrasse anche in piazza”.

Da questo desiderio sono sorte tante proposte: Messe in piazza, incontri pubblici per approfondire la fede cattolica, processioni mariane in riva al mare, dirette dell’Angelus del Papa sul maxischermo.

“Quest’anno – anticipa don Mirco – nel trentennale della visita in Romagna, avremo le reliquie di san Giovanni Paolo II. Saranno esposte 24 ore su 24, dal 15 al 17 luglio”.

“L’apertura della chiesa – continua don Mirco – è diventata una forza per portare Cristo in piazza. È una Chiesa missionaria, che rimanda alle radici, che non ha paura e che trova ogni occasione per annunciare Cristo”.

“Chiesa aperta – precisa con fermezza il sacerdote – non vuol dire aperta all’ideologia dominante. In nome dell’accoglienza non si può rinunciare alla Verità. Una Chiesa aperta non è una Chiesa buonista, che dice sempre di sì. Non può scendere a compromessi con un potere non cattolico. Ognuno può entrare, ma deve sapere che la Chiesa cattolica non scenderà mai a compromessi con dottrine contrarie a essa. Per esempio, non può essere aperta a qualsiasi tipologia di famiglia. La famiglia sta subendo un attacco violentissimo senza precedenti. Minare la famiglia significa minare la Chiesa”.

Don Mirco dice di non avere paura dei ladri: “Mi spaventa chi entra e vuole rubare la dottrina. Siamo in un clima che, in nome dell’accoglienza, ci fa perdere la nostra identità”.

Matteo Venturi

Pubblicato giovedì 16 Giugno 2016 alle 00:01

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