Terre centuriate: “Sogno il museo a Bagnile”

A colloquio con Giancarlo Brighi, presidente uscente del sodalizio

CESENA – Se la Centuriazione romana cesenate è stata valorizzata e al giorno d’oggi in tanti la conoscono, buona parte del merito va a Giancarlo Brighi, co-fondatore dell’Associazione Terre Centuriate e presidente per 26 anni. Da pochi giorni gli è succeduto Michele Ceccaroni, al quale spetta un compito da un lato impegnativo, dall’altro ben consolidato grazie al lavoro di Brighi e di tutti i volontari che, negli anni, lo hanno coadiuvato.

Brighi non è solo uno studioso della Centuriazione. Si può dire che ne fa parte e che la ama, di un amore quasi paterno. Abita in un Cardine centuriale, fra San Giorgio e Bagnile, zona che oltre 2000 anni fa i Romani suddivisero e bonificarono. La Centuriazione non solo la conosce alla perfezione: la vive.

Ingegner Brighi, cos’è la Centuriazione romana?

È un reticolo di fossi di scolo e di strade grazie ai quali i Romani bonificarono queste terre, suddivisero i campi, sistemarono la regimazione delle acque, forse migliorando quanto realizzato da precedenti popolazioni Umbro-Etrusche. E lo fecero così bene che dopo 2000 anni è ancora quasi integra, nonostante le devastazioni degli uomini.

In quali punti la Centuriazione è compromessa?

Il passaggio dell’autostrada A14 creò una ferita insanabile. Strade e scoli sono stati tagliati per sempre. Per fortuna negli anni ’80, quando fu disegnato il tracciato del Canale emiliano romagnolo, grazie ad associazioni come Italia Nostra e all’indimenticato Michele Massarelli il progetto fu modificato e segue un andamento che rispetta abbastanza il reticolo.

La Centuriazione è conosciuta dai cesenati?

Credo che negli ultimi anni siano aumentati coloro che la conoscono. Passeggiate, giri in biciletta, rievocazioni, conferenze: gli appuntamenti non sono mancati e tanti altri sono in programma.

Perché ha lasciato la carica di presidente?

Dopo tanti anni era giusto lasciare spazio ad altri, fermo restando che il mio supporto non verrà meno.

Nel 1998 il suo libro “Le acque devono correre” ha segnato un momento di svolta…

Diciamo che ha permesso a tante persone di conoscere più nel dettaglio le origini e la storia della Centuriazione. Certo è affascinante pensare che nella Centuriazione ogni 710 metri vi è un incrocio e una quadra è circa 50 ettari. Ancora oggi parliamo di ’campi’ che erano un’ulteriore suddivisione delle quadre.

Ha qualche rammarico?

Più che rammarico, spero che prima o poi sia allestito l’agognato museo della Centuriazione, dato che da anni vi è una casa colonica, a Bagnile, destinata a questa finalità. E, nell’immediato, abbiamo sollecitato più volte la risistemazione dei pannelli informativi dislocati nelle frazioni.

La Centuriazione nasconde dei tesori?

Non posso saperlo, ma la scoperta delle fornaci romane in via Fornasaccia a Ronta, dieci anni fa, ha rappresentato un ritrovamento straordinario . Ora sono di nuovo celate e al sicuro. Peccato però non farne tesoro per valorizzarle dal punto di vista turistico e culturale.

Cristiano Riciputi

Pubblicato giovedì 26 Maggio 2016 alle 00:02

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