Sara Magalotti, volto cesenate nello spot Pepsi-Cola

CESENA – Un volto cesenate per la pubblicità internazionale della Pepsi, in onda su diversi canali Tv in queste settimane: è il caso di Sara Magalotti, 25 anni appena compiuti, che cerca la propria strada fra moda e recitazione.

Sara, com’è nata questa passione?

Parte tutto dai camerini di danza. Ho fatto tanti tanti anni di danza classica e moderna. Nelle pause tra una lezione e l’altra, mi divertivo a fare il giullare della situazione con le mie compagne, inventandomi personaggi assurdi. Ridevamo tanto. Poi a 18 anni per un problema al piede ho dovuto smettere di danzare e dopo anni di riflessioni e tempo perso, ho ammesso a me stessa di voler fare questo, studiare recitazione. E ancora la strada è lunga… e tortuosissima. Il passaggio dalla danza alla recitazione è avvenuto per un limite fisico, ma mi ha portato verso quello che volevo davvero fare.

È stata una scelta difficile? Hai dovuto fare molti sacrifici?

Sì, dopo il Liceo “Monti” mi sono iscritta alla Facoltà di Economia di Forlì, ma dopo due mesi mi sono arresa. Ero insoddisfatta. È stato difficile ammettere di voler fare questo, affermare ai miei genitori, ai miei amici, a chiunque scappi un sorriso quando ti chiede “allora, cosa vuoi fare da grande?”, di voler fare l’attrice. A Cesena, poi, è difficile. E allora me ne sono andata, prima a Roma e poi a Milano. Ho cominciato a fare tanti lavoretti per pagarmi qualche corso di recitazione: cameriera, commessa, hostess. La hostess la faccio ancora, è dura la pagnotta!

A livello professionale, quali attività hai svolto finora?

La prima esperienza sul set è stata a Roma, nel film “Alaska” di Claudio Cupellini, dove ho fatto una figurazione speciale. Ho detto una piccola frase, niente di che, però è stato magnifico, immenso. Ero super emozionata. Mi tremavano le gambe. Poi sono tornata a Milano, perché Roma è un bel caos! Mi sono iscritta a un’agenzia di attori, e ho cominciato a fare tantissimi casting per la pubblicità. Nei primi mesi non ho concluso niente, poi ho cominciato a capire come pormi, come affrontare un provino. E da lì, ho fatto un po’ di spot: Ikea, Sky, Enel, Dash, Pepsi… A Milano si fa tanta pubblicità. Purtroppo il cinema è ancora quasi tutto a Roma.

Ecco, parliamo della pubblicità Pepsi, l’ultima di tempo: vuoi dire qualcosa su quello spot?

Ovviamente, come si dice in questi casi, non avrei mai pensato mi prendessero in considerazione. Ho fatto due provini per questo spot. Mi hanno detto che hanno visionato 400 persone. Cercavano ragazzi che potevano sembrare di varie nazionalità, e mi hanno scelta per il ruolo della francese! Siamo stati una settimana in Croazia, abbiamo lavorato giorno e notte, a dicembre. Era un freddo disumano. E ho dovuto fare un bagno in mare. Il 21 dicembre. Una scena che doveva essere divertente è stata quasi drammatica, ma alla fine ce la siamo portati a casa! Questa è stata l’esperienza più grande che ho fatto al momento. Regista e produzione erano americani, io mi sono trovata a parlare un inglese romagnolizzato con l’accento alla Valentino Rossi, cercando di cavarmela tra mille disavventure. Ma bello, bellissimo, lo rifarei mille volte.

E per il futuro, cosa ti auguri?

Il cinema, si dice così? Però prima devo imparare il “romanaccio de Roma”, ché altrimenti non mi prendono in considerazione. Purtroppo il romagnolo non si usa più di tanto al cinema… Attendiamo con ansia il nuovo Fellini!

Paolo Turroni

Pubblicato giovedì 26 Maggio 2016 alle 00:02

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