Pillon all’Osservanza: “Se tutto è famiglia niente è famiglia”

Oltre cento persone hanno partecipato la sera di giovedì 21 aprile, presso la chiesa dell’Osservanza di Cesena, all’incontro, organizzato dalla Zona pastorale Urbana, con l’avvocato Simone Pillon del comitato “Difendiamo i nostri figli”, motore del Family Day.

“Dalla famiglia naturale all’indifferentismo sessuale” il tema della serata. “Siamo a un bivio – ha esordito Pillon – davanti al quale ciascuno di noi non può restare indifferente. La definizione di essere umano è in discussione. Oggi – ha spiegato – si sta sviluppando un’antropologia che prescinde dalla differenza sessuale e dalla genitorialità”.

Per Pillon è in atto la decostruzione della famiglia come struttura sociale: “L’unico criterio per determinare che cosa sia una famiglia è diventato l’amore, e allora, in nome dell’amore libero, andiamo a decostruire la struttura familiare. In Parlamento si discute di divorzio immediato: sarà più facile cambiare marito o moglie che operatore telefonico”.

“Come può una società – si è chiesto Pillon – costruire stabilità se la sua cellula di base, che è la famiglia, è instabile? Non c’è più differenza fra convivere e sposarsi. Se tutto è famiglia, niente è famiglia”.

Pillon ha portato l’esempio della Svezia dove il processo di decostruzione della famiglia naturale è in stato avanzato. “Qui – ha detto – il 65 per cento della popolazione vive da solo. L’alternativa alla famiglia non è la ’famiglia arcobaleno’, ma è la solitudine”.

“L’abolizione della famiglia – ha aggiunto – sta passando nel nostro Paese attraverso la legge sulle unioni civili, che è in dirittura d’arrivo in Parlamento. La legge prevede ‘unioni civili solo gay’, pienamente equiparate al matrimonio a esclusione dell’obbligo di fedeltà. Poi contempla un ‘gran bazar delle famiglie’ con ’convivenze di fatto’, determinate dal solo criterio della residenza, ‘patti di civile convivenza’ e ‘coppie conviventi non registrate’, dove ognuno può vivere a casa propria”.

“Dicono di avere escluso l’adozione da questa legge, ma non è vero per tre ragioni. La giurisprudenza delle corti italiane l’ha già prevista. Poi l’Unione Europea ha stabilito che se dagli Stati membri vengono riconosciute unioni civili con gli stessi diritti e doveri del matrimonio, questi devono includere anche il diritto alla genitorialità. Infine, in Parlamento hanno già improntato un disegno di legge sulla modifica della legge 184 del 1983, che regola l’istituto delle adozioni”.

“L’unione fra due persone dello stesso sesso – ha ammonito Pillon – non è famiglia perché no. La famiglia è, per natura, la relazione fra un uomo e una donna, uno di fronte all’altro. Le menti e i corpi dei maschi e delle femmine hanno le loro peculiarità. Per un bambino il papà non è la mamma e viceversa”. Secondo Pillon, “un’antropologia che va verso l’individualismo sta inquinando il mondo. Amore non è ’Love is love’. Amare è una scelta, una decisione. Il punto di arrivo dell’amore è cambiare il pannolone al nonno”.

“Dobbiamo combattere – ha detto ai presenti Pillon -. Deve partire subito un comitato “Difendiamo i nostri figli” anche a Cesena, un luogo di resistenza in cui si dica che la nostra scelta al bivio della storia è per la relazione, non per l’individualismo. Vogliamo che le nostre famiglie brillino in questo mondo che ci parla sempre più di egoismo, di solitudine e di morte”.

Matteo Venturi

Pubblicato giovedì 28 Aprile 2016 alle 00:01

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