Eucaristia e lavoro, crescere nella carità

La nostra Diocesi invita tutti, sabato 30 aprile, alla festa del lavoro presso l’Azienda MWM Montalti Worldwide Moving di via Cavalcavia, a Cesena. È un’occasione di incontro rivolta ai lavoratori, alle istituzioni e ai rappresentanti delle categorie produttive, affinchè la liturgia testimoni il comune intento di operare per il bene del nostro territorio.

Il titolo scelto quest’anno, “Eucarestia e lavoro: crescere nella carità”, ci porta concretamente a riflettere sul percorso caritativo che il nostro vescovo ha proposto per l’anno pastorale: “A partire dalla celebrazione eucaristica, centro e fulcro della vita di ogni comunità ecclesiale, alcune forme di povertà devono ricevere un’attenzione speciale…”.

Sono ancora tante le persone in Italia che mancano della dignità del lavoro e per questo la Chiesa sente il bisogno di spezzare il pane, perché nella condivisione può farsi voce delle attese dei disoccupati e di chi sta perdendo il lavoro, attraverso ascolto, misericordia e cura. Oggi più che mai c’è quindi bisogno di educare al lavoro per una riscoperta delle relazioni fondamentali dell’uomo valida per tutti: da chi cerca il lavoro, da chi guarda in modo stanco alla propria professione o da chi dirige le imprese con metodi esclusivamente utilitaristici. Deve partire da noi un vero impegno per il lavoro, fatto di esperienze e alleanze con le diverse forze sociali del territorio.

L’elaborazione di percorsi educativi per le giovani generazioni passa per un rinnovato rapporto tra scuola e lavoro, per il rafforzamento di strumenti di contrasto alla povertà e per un sistema produttivo capace di liberare innovazione. Nel lavoro si mettono in gioco molte dimensioni della vita: la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione con gli altri, un atteggiamento di adorazione (Laudato si’ n. 127).

Dopo la celebrazione eucaristica di sabato prossimo avremo anche questo dono: poter sostare in adorazione, che significa “imparare a stare con Lui, a fermarci a dialogare con Lui, sentendo che la sua presenza è la più vera, la più buona, la più importante di tutte. ….Adorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere; adorare il Signore vuol dire affermare, credere, non però semplicemente a parole, che Lui solo guida veramente la nostra vita…” (papa Francesco, 14 aprile 2013).

Dalla condivisione fraterna possono nascere segni di speranza, per superare una cultura dello scarto e ricominciare a camminare alla ricerca del bene comune.

William Casanova

Pubblicato giovedì 28 Aprile 2016 alle 00:01

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