L’Amore vero si prova con il sacrificio e con la fedeltà

Il vescovo Douglas ha preparato una meditazione per la Quaresima che inizia mercoledì 10 febbraio

“Corpo spezzato. Sangue versato per voi”. Questo è il titolo della meditazione per la Quaresima proposta dal vescovo Douglas. Quaresima che quest’anno inizia molto presto con la celebrazione delle Ceneri, mercoledì 10 febbraio, e la Pasqua che cade domenica 27 marzo.

In copertina, dopo i crocifissi di Longiano (2011), Bagno di Romagna (2012), Sant’Agostino (2013), Montesasso (2014) e San Zenone (2015) , quest’anno “ci rechiamo idealmente – scrive il vescovo – nella chiesa parrocchiale di San Piero in Bagno ed entrando nella sagrestia ammiriamo una terracotta raffigurante il Cristo in croce”.

Si tratta di un’opera di Girolamo della Robbia, il più giovane dei figli di Andrea. Probabilmente è una delle opere più importanti di questo artista. Il crocifisso era collocato nel palazzo dei Capitani, a Bagno di Romagna.

“Il mistero dell’Incarnazione è in stretta connessione col mistero della Redenzione. Il Natale con la Pasqua”, scrive monsignor Regattieri. Sia nella nascita, in una mangiatoia, sia nella morte di croce, è evidente la scelta di un Dio che si umilia, “che si svuota delle sue prerogative divine, per la salvezza dell’uomo”.

Cosa implica e quali conseguenze ha per la nostra vita cristiana – si chiede il vescovo – il fatto che sull’altare si rinnovi e si ripresenti il sacrificio di Gesù? Nella liturgia eucaristica, siamo davanti all’Amore che si fa realtà viva. “È un Amore con la A maiuscola perché il protagonista non è semplicemente un uomo che ama, ma il Figlio di Dio che incarna l’Amore divino”.

Il sacrificio di Gesù è l’espressione più alta della misericordia divina. “Questo sacrificio è talmente decisivo – dice il vescovo riportando un brano dell’enciclica di Giovanni Paolo II Ecclesia de Eucharistia, n. 11 – per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l’ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente”.

Come se vi fossimo stati presenti: bella questa espressione, aggiunge monsignor Regattieri. “Sì, noi alla Messa diventiamo contemporanei al sacrificio di Gesù. Non siamo spettatori del sacrificio del Signore, ma chiamati a lasciarci coinvolgere da esso. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo. Noi dobbiamo fare i conti con la croce di Gesù. Essa non è altro da noi. I nostri peccati sono affissi là, sulla croce”.

Al sacrificio di Gesù, dice ancora il vescovo, che si ripresenta sull’altare, noi non assistiamo, ma partecipiamo, ci sentiamo coinvolti. È come se fossimo sul Calvario. Significa essere partecipi della passione e della Pasqua del Signore. E poi, un invito a tutti a leggere, rileggere e a meditare le pagine della Passione, per chiederci con quale personaggio ci identifichiamo. Infine, dal rito alla vita, perché al sacrificio di Gesù si unisce il sacrifico della Chiesa, il sacrificio del corpo ecclesiale, di ciascuno di noi.

Il vescovo chiude la sua meditazione citando un intenso brano del beato papa Paolo VI, in cui Montini ricorda che “l’amore vero si prova col sacrificio, con la fedeltà che arriva al dolore, al dono di sé”. Per un’autentica “celebrazione pasquale che segni il passaggio in ciascuno di noi dalla morte alla vita, dalla tenebre alla luce”.

Pubblicato giovedì 4 Febbraio 2016 alle 00:01

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti