Il vescovo Douglas a Pioppa e Calabrina

Continua senza sosta la Visita pastorale del vescovo Douglas nelle parrocchie del quartiere Cervese nord. Dal 7 al 14 febbraio monsignor Regattieri saluterà le comunità di Pioppa e Calabrina di Cesena.

1Si tratta di due parrocchie distinte che il parroco don Renato Pagliarani ha conosciuto in momenti diversi. Storica la sua presenza a Pioppa, parrocchia che guida dal 1966, più recente il servizio a Calabrina che risale al 2003. Le due borgate si sviluppano attorno a un’arteria molto trafficata, la Cervese, che porta al mare.

PIOPPA. È l’ultima parrocchia nata nel secondo dopoguerra in questa zona, a cavallo tra il 1965 e il 1966. “Una decisione presa dal vescovo Gianfranceschi per due motivi: la lontananza da San Giorgio, di cui faceva parte; e perché si pensava a uno sviluppo per Pioppa che in realtà non ci fu per via della Centuriazione e l’impossibilità di costruire imprese e abitazioni”.

Non è stato facile all’inizio per don Renato costruire una comunità parrocchiale che lo seguisse. “I bambini e i ragazzi coi quali iniziavo un cammino, una volta adulti e prossimi al matrimonio, non potendo stare qui per l’impossibilità di costruire, migravano altrove. Ogni volta era un ricominciare tutto da capo”.

Oggi Pioppa conta circa 600 abitanti, “più o meno come all’epoca in cui la presi io”, spiega il parroco. Sono sorti alcuni condomini, ma per poche persone e anche la distanza dal centro cittadino (seppur collegato dai mezzi pubblici) non ha aiutato, insieme alla mancanza di servizi come farmacie, negozi, alimentari.

Le scuole elementari sono state chiuse una ventina di anni fa. I bambini di Pioppa si dividono tra San Giorgio (i più), Cervia e Gattolino. “Questo crea alcuni problemi perché essendo i bambini distribuiti in plessi diversi arrivano a catechismo che neanche si conoscono”.

“La comunità non è cresciuta nel tempo, seppure sia territorialmente estesa perché arriviamo ai confini con Cervia. Ma eccezion fatta per la borgata, si tratta per lo più di vecchie case coloniche distanti l’una dall’altra e non tutte abitabili”. Ma è proprio in queste piccole comunità che forte è la presenza della parrocchia che ne anima e arricchisce la quotidianità. “Con l’andare del tempo ho scoperto un grande entusiasmo da parte della gente. I giovani hanno iniziato a frequentare gli ambienti parrocchiali, richiamando pian piano anche adulti e anziani. In comunità come queste spesso la parrocchia è l’unica realtà presente”.

Da diversi anni uno dei momenti tradizionalmente più attesi è la Settimana parrocchiale che coincide pressapoco con la fine dell’anno scolastico, dunque entro la prima metà del mese di giugno. “È come arrivare a una meta, dopo un percorso fatto durante l’anno e prima di iniziare le vacanze estive. Ogni sera viviamo momenti diversi che vanno dalla confessione comunitaria, alla processione per le vie del paese con la statua della Madonna. La settimana termina con una festa all’aperto, cene insieme, spettacoli dei ragazzi e altre attività ludiche e culinarie, sfruttando anche gli ambienti parrocchiali formati da sale per il catechismo, un piccolo teatro e ambienti dediti alla cucina.

Attiguo alla chiesa c’è anche un bel campo sportivo per le partite casalinghe dell’Asd Gruppo Sportivo Pioppa. “Il campo è comunale e con la società sportiva c’è un bel rapporto. Mi hanno chiamato per benedire i locali e poiché il campo è vicino alla chiesa sono tutti molto rispettosi”.

La festa liturgica di San Benedetto, a cui la parrocchia è dedicata, viene celebrata l’11 luglio. A tal proposito il vescovo, durante la sua visita, benedirà la nuova statua in bronzo, opera dell’artista cesenate Leonardo Lucchi, posta all’ingresso della chiesa, regalata dal parroco.

I bambini vengono seguiti “sin dai primi momenti. Dal battesimo fino all’età adulta. Ai miei parrocchiani dico sempre: avete voluto il battesimo? Adesso bisogna viverlo”. Il catechismo è uno dei momenti principali per i bambini. Si tiene la domenica mattina alle 9,45, poi insieme partecipano alla Messa delle 11. La domenica pomeriggio si ritrovano in parrocchia per giocare insieme. “È un modo per ascoltare il Signore, viverlo a Messa e nella gioia fraterna del gioco”. Sono i ragazzi più grandi a organizzare giochi per loro, così come il centro estivo, il campo scuola e il campo invernale.

In parrocchia è presente “un bel gruppetto di giovani famiglie con due, tre, quattro figli”. Tra le attività, la raccolta di “Quaresima missionaria” a favore della Caritas diocesana. Rinomati, da queste parti, “I Pasquarul dla Piopa”: “Tre sono i gruppi che animano l’Epifania; uno è quello parrocchiale formato dai nostri giovani che vanno di casa in casa, presso le famiglie”.

CALABRINA. Don Renato viene chiamato a prestare “provvisoriamente” servizio dal vescovo Garavaglia presso la parrocchia di San Marco Evangelista nel 2003. “Sono provvisorio da 13 anni”, scherza. “Calabrina ha una storia molto attiva – racconta – con la presenza di gruppi di Comunione e Liberazione e Focolarini”.

L’abitato è più grande della vicina borgata di Pioppa, conta circa 1.400 abitanti ed è dotato di maggiori servizi e attività commerciali, anche se il territorio è più ridotto (e comprende anche Villa Calabra). La parrocchia risale al 1961. Era parroco allora don Alberto Benedettini.

L’attuale chiesa fu voluta da don Ettore Bagnolini e perché fosse ben visibile a tutti venne costruita proprio sulla via Cervese. Inaugurata nel 1996, è opera dell’architetto romano Mastrella. “Prima – ricorda don Renato – c’era una sorta di seminterrato adibito a chiesa. Oggi la nuova chiesa è in stile moderno, l’interno è ad anfiteatro ed è molto frequentata, specialmente dai giovani”.

La festa patronale cade il 25 aprile, mentre storica è la festa parrocchiale, per tutti, da queste parti, “festa popolare”, iniziata dall’allora parroco don Onerio Manduca. Si tiene tra la fine di luglio e gli inizi di agosto. “Nacque come movimento cattolico popolare”. Oggi è caratterizzata da momenti di preghiera e riflessione, “processioni, piccoli pellegrinaggi nei santuari vicini” a cui si uniscono momenti di festa comunitaria.

Come a Pioppa, il catechismo si tiene la domenica mattina negli stessi orari (9,45) cui segue la Messa delle 11. Per questo motivo don Renato è affiancato da don Rino Casali. Ognuno di loro copre l’una o l’altra parrocchia a seconda delle esigenze. Ci sono gruppi di giovani e giovanissimi coi quali vengono portate avanti diverse attività. “I ragazzi delle medie, tra le altre cose, partecipano alla proposta della Società dell’Allegria guidata da don Giovanni Savini”, mentre per i ragazzi delle superiori vengono organizzati ritiri, campi sulle Dolomiti e piccole vacanze invernali.

Una bella realtà a Calabrina è la casa famiglia “Sant’Alberto” dell’associazione Papa Giovanni XXIII. Don Renato ha voluto poi continuare l’attività del Coro di voci bianche “San Marco”, opera voluta da don Ettore Bagnolini, che oggi conta più di 30 piccoli coristi provenienti anche da altre parrocchie. Si esibisce anche lo storico coro parrocchiale che anima le celebrazioni domenicali e i giorni di festa. Oltre ad ampi spazi attorno alla chiesa con campi da calcio e giochi per bambini, si annovera anche “Sala del leone”, sotto la chiesa, utilizzata anche come salone per le commedie dialettali che riscuotono sempre molto successo.

A Calabrina è presente la scuola statale dell’Infanzia “Arcobaleno”, mentre non vi sono né le elementari, né le medie (gli studenti si dividono tra Gattolino, Sant’Egidio e San Giorgio).

Michela Mosconi

Pubblicato giovedì 4 Febbraio 2016 alle 00:02

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