Entroterra da valorizzare con eventi importanti

Incontro su collina e montagna promosso da Confcoperative

RUBICONE – “Innovare nella tradizione. Nuove reti e nuovi modelli per uno sviluppo sostenibile dell’Appennino”. È il titolo di un incontro, promosso da Confcooperative, nell’ambito del progetto “Co?Tour”, che si è tenuto la scorsa settimana nella sala dell’Arengo del castello Malatestiano di Longiano.

“Collina e Appennino hanno un grande potenziale – ha detto il direttore di Confcooperative Forlì-Cesena Mirco Coriaci -. È importante creare efficaci azioni di marketing territoriale, suscitando un interesse permanente, non “fuochi di paglia”. La cooperazione può essere una leva importante per affrontare le sfide del mercato con maggiore sicurezza”.

Durante l’incontro, alcuni esperti del settore, si sono confrontati parlando di collaborazione, imprenditorialità, turismo e agro-alimentare. Fra i relatori Liviana Zanetti, presidente di Apt servizi, che ha parlato della nuova legge sul turismo, appena varata dalla Giunta regionale.

“Il vecchio ordinamento – ha detto Zanetti – ha favorito la Riviera a discapito dell’entroterra. Il nuovo orientamento premia il rapporto con il territorio nell’approccio ai mercati. La possibilità di creare e vendere esperienze ed emozioni c’è. Bisogna crederci e formare sinergie. Da soli non si va da nessuna parte”.

Della stessa idea anche Bruno Biserni, presidente di Gal, associazione pubblicoprivata attualmente impegnata nella redazione del nuovo Piano di azione locale. Per Biserni “i privati, così come le amministrazioni pubbliche, devono imparare a unire le forze e fare rete. Purtroppo, per indole, i romagnoli collaborano poco fra di loro”. Biserni ha sottolineato che il turismo dell’entroterra, rispetto a quello della Riviera, “non è un turismo di massa, ma un turismo sostenibile, “slow”, che si confronta con il territorio. I turisti dell’entroterra sono camminatori, cicloturisti e camperisti”.

Per Gabriele Zelli, consigliere provinciale con delega al turismo e alla cultura, “bisogna creare occasioni, farsi conoscere. Meglio una manifestazione unica che abbia un certo risalto che tanti piccoli eventi. L’entroterra ha un potenziale straordinario, ma deve essere strutturato. Siamo noi romagnoli che dobbiamo raccontare il nostro territorio ai turisti. Serve passione, non bastano le competenze”.

Matteo Venturi

Pubblicato giovedì 4 Febbraio 2016 alle 00:01

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