San Pio X alle Vigne, il vescovo Douglas in parrocchia

Da domenica 22 a domenica 29 novembre monsignor Douglas Regattieri sarà in Visita pastorale nella parrocchia di San Pio X alle Vigne, a Cesena. Don Egidio Zoffoli ne è parroco dal 1982

Seconda tappa della visita pastorale del vescovo Douglas Regattieri che, dal 22 al 29 novembre prossimi, visiterà la parrocchia di San Pio X alle Vigne (come da denominazione dell’Annuario diocesano). Insieme a Villachiaviche e a Sant’Egidio, forma l’Unità Pastorale n. 10.

A NORD DELLA STAZIONE FERROVIARIA, il quartiere dove sorge la parrocchia è quello Cervese Sud. Una zona popolosa, circa 4.200 abitanti, con un’etichetta ereditata dal passato che non rende giustizia alle persone di buona volontà che abitano quell’area. Il soprannome Bronx per via di episodi di microcriminalità registratisi in un passato lontano ora non ha più ragione di esistere anche se, come dice il parroco don Egidio Zoffoli “le difficoltà, anche dal punto di vista pastorale, non mancano”.

Le Vigne nascono come quartiere popolare agli inizi degli anni ’60 quando “i piani di edilizia popolare, l’Ina Casa, costruivano rapidamente abitazioni per le famiglie di lavoratori, per chi viveva in non buone condizioni nel centro città e anche per gli immigrati, soprattutto dal Sud”. Prende così forma pian piano il nuovo quartiere delle Vigne dove, oltre alle case, nascono servizi, attività commerciali e anche la parrocchia. È proprio nel 1961 che viene eretta ufficialmente San Pio X per mano del vescovo Augusto Gianfranceschi. Primo parroco della nuova comunità è don Dino Cedioli. Accanto a lui iniziava il suo percorso come seminarista Egidio Zoffoli, attuale parroco di San Pio X. “Sono quasi da rottamare”, scherza don Egidio quando racconta il momento in cui vi si è insediato, “nell’ottobre del 1982, dopo aver prestato servizio a Madonna del Fuoco, la mia prima parrocchia”.

“La situazione rispetto all’inizio è cambiata – continua -. C’è stata molta mobilità nel corso degli anni. Quelli che erano giovani al momento del mio insediamento, per la maggior parte si sono spostati. Le Vigne oggi è un quartiere calmo, residenziale. È abitato tra gli altri da famiglie di extracomunitari e studenti. Molti appartamenti sono affittati proprio a chi studia anche per la vicinanza con alcune facoltà universitarie: Villa Almerici è la sede di Scienze dell’Alimentazione, in via Venezia c’è la facoltà di Ingegneria, vicino alla stazione c’è Psicologia”. Una situazione che ha creato senz’altro delle difficoltà dal punto di vista sociale e pastorale proprio “per le diverse provenienze degli abitanti che non ha favorito una vera e propria aggregazione”. Inoltre, prosegue il parroco, “questa mobilità tra abitanti di diverse provenienze geografiche si è andata mescolando con una percentuale bassa di abitanti nati nel luogo. La conseguenza è che abbiamo una parrocchia ‘anziana’, con pochi bambini. Lo scorso anno alla Cresima erano undici, quest’anno circa il doppio”.

Nel quartiere sono presenti due scuole materne (comunali) e una scuola elementare. “Non essendoci le medie i nostri ragazzi sono sparsi in scuole diverse: alcuni le frequentano a Sant’Egidio, altri in via Plauto, qualcuno al Sacro Cuore”. La zona delle Vigne è interessata anche dal programma di riqualificazione urbana “Novello”, in particolare nell’area a nord della ferrovia “dove è prevista la costruzione di circa 600 appartamenti e anche le scuole medie. A chi si occupa del progetto abbiamo chiesto di pensare a case a misura di famiglia, scoraggiando la costruzione di monolocali che verrebbero abbandonati non appena nel nucleo familiare arrivasse un bambino”. Il quartiere in passato è stato anche sede di numerosi magazzini della frutta, ora trasferitisi a Pievesestina. “Nella zona ci sono attività artigianali e commerciali, ma pochi della parrocchia e del quartiere sono impiegati lì”.

NEL QUARTIERE RISIEDONO DIVERSE FAMIGLIE DI EXTRACOMUNITARI, “qualcuno di loro frequenta la parrocchia, viene a Messa e vi porta i bambini. Non sempre però si inseriscono in una pastorale organica. Molte notizie che ho sugli immigrati mi arrivano dalla Caritas e dalla San Vincenzo de’ Paoli”. Queste ultime sono associazioni molto attive nella vita della comunità parrocchiale e del quartiere. “La Caritas qui è collegata a quelle di Martorano e Ronta. Al sabato mattina, nei locali parrocchiali, distribuisce frutta e verdura e alimentari vari. La San Vincenzo ha attivato un centro di ascolto il mercoledì pomeriggio, distribuisce mensilmente alimenti ed è in costante contatto con l’assistente sociale”. La prima domenica del mese le due associazioni insieme ad altri giovani volontari prestano servizio presso l’istituto “don Baronio”, animando il pomeriggio e facendo compagnia agli anziani.

La realtà del volontariato in parrocchia si esprime anche attraverso il lavoro di coloro che prestano servizio in chiesa: “Uomini e donne che si occupano della pulizia e dell’ordine delle opere parrocchiali e della chiesa o che si interessano di lavori di manutenzione e giardinaggio”. La vita della comunità trova nella chiesa e nelle sue attività un punto di riferimento. Tutte le fasce d’età hanno l’attenzione del parroco e dei suoi collaboratori (tra i quali anche i diaconi Generoso Antinozzi e Marco Casali, un accolito, e due ministri della Comunione) attraverso le catechesi settimanali (dai primi anni delle elementari fino agli adulti e alle giovani coppie), i campi scuola estivi, i ritiri, pranzi e cene comunitarie, momenti di svago e gioco negli spazi parrocchiali.

Don Egidio è soddisfatto della partecipazione dei suoi parrocchiani alla Messa domenicale anche se, ammonisce, “in rapporto alla popolazione potrebbe essere ancora più alta”. Le celebrazioni sono animate dai due cori parrocchiali: uno a più voci con organo e un coro più giovane, con chitarre. Vi sono inoltre due gruppi di chierichetti, uno composto dai bambini di quinta elementare e delle medie, l’altro dai ragazzi delle superiori. A San Pio X è presente da diversi anni l’Azione Cattolica. Giovani e ragazzi sono tesserati e partecipano anche alle attività diocesane.

Gli spazi parrocchiali comprendono, oltre alle aule di catechismo, anche sale comunitarie (compresa una cucina) e un teatro parrocchiale dove si esibiscono i due gruppi teatrali della comunità: “Malardot” e “Sibario”. La parrocchia dispone anche di un campo da calcetto e uno da pallavolo, “ma anche qui domina la calciomania”, scherza don Egidio. Il campo da calcio grande (comunale) è utilizzato dalla Polisportiva Vigne, impegnata nel campionato del Csi di Cesena. Si tratta di una bella realtà nel quartiere “formata da ragazzi giovani. La parrocchia vi ha instaurato un bel rapporto. Vado a benedire e collaboriamo spesso”.

La chiesa parrocchiale, dedicata a San Pio X, risale al 1985 ed è in stile moderno. La festa patronale è il 21 agosto, mentre quella parrocchiale viene celebrata la terza domenica di settembre. Inizia così una settimana di eventi religiosi e civili che si conclude con il sacramento della Cresima. Altri due eventi parrocchiali da ricordare sono la processione col Crocifisso il venerdì santo, e quella con la statua della Madonna di Fatima, “incoronata in piazza San Pietro a Roma da Giovanni Paolo II il 13 maggio 1987. La corona d’oro era stata assemblata da un’orafa della parrocchia, attraverso la fusione degli oggetti in oro che i parrocchiani avevano donato”.

Michela Mosconi

Pubblicato giovedì 19 Novembre 2015 alle 00:01

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