Aprirsi al reale

di Douglas Regattieri, vescovo

L’apertura di un nuovo anno scolastico, dopo la riposante pausa estiva, è momento importante per la vita di tante persone. È importante perché la scuola tocca soprattutto la vita dei ragazzi nella delicata fase della crescita. È un’esperienza coinvolgente. Coinvolge anzitutto tante famiglie. Rientra nel compito educativo dei genitori mandare i figli a scuola.

Se è vero che essi sono i primi educatori dei loro figli, la scuola tuttavia, statale e non statale, viene loro in aiuto offrendo ai figli la possibilità di aprire la mente e il cuore alla conoscenza del reale, della storia e del mondo. L’esperienza scolastica coinvolge dirigenti, insegnanti e personale non docente di ogni ordine e grado. Essi, da questo “lavoro”, traggono la fonte per li sostentamento della loro famiglia; al tempo stesso, l’insegnamento costituisce per loro la forma migliore per realizzare pienamente se stessi. Da loro pertanto si esige passione, entusiasmo e capacità di comunicazione dei diversi saperi.

Coinvolge infine i ragazzi; la scuola costituisce l’ambito privilegiato entro cui il ragazzo trascorre la maggior parte del suo tempo; in esso tutte le dimensioni della sua personalità devono trovare accoglienza: da quella umana, a quella intellettuale e culturale, a quella religiosa.

L’apertura di un nuovo anno scolastico è anche momento importante per la vita della nostra Chiesa. Pur nella distinzione degli ambiti – la scuola e la comunità ecclesiale – sono convinto che la fede non è un abito che si indossa o si depone a seconda degli ambienti che si frequenta. L’uomo credente vive qualsiasi esperienza illuminato dalla forza della fede. E la fede ha qualcosa da dire anche all’esperienza scolastica.

Quando i ragazzi vanno a scuola non si svestono della loro fede; quando i dirigenti e gli insegnanti e il personale non docente ogni giorno entrano in scuola o in classe o prestano servizio lungo i corridoi degli Istituti scolastici, non dimenticano di essere cristiani; quando i genitori organizzano, programmano, spendono energie per la scuola dei loro figli si lasciano guidare dalla fede. La fede tocca la vita. La fede è una ricchezza che permette alla vita di essere vissuta in pienezza.

“La luce della fede possiede, infatti, un carattere singolare, essendo capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo” (Lumen fidei, 4). All’inizio del nuovo anno scolastico, come vescovo di questa nostra Chiesa, sento il dovere di farmi vicino agli insegnanti e dire loro che sono certo che la loro missione svolta con passione e con competenza li renderà guide sicure per i ragazzi; ai genitori assicuro la mia preghiera e la mia benedizione perché, stando accanto ai loro figli, facciano sentire loro la paternità e la maternità di Dio, di cui da sempre hanno bisogno; ai ragazzi, infine, rivolgo l’invito ad aprirsi al mondo mediante la conoscenza e lo studio; a non aver paura di fare sacrifici per prepararsi a essere uomini e donne mature per il mondo che li attende.

Buon anno scolastico a tutti!

Corriere Cesenate 30-2015

Pubblicato martedì 1 Settembre 2015 alle 18:30

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