Una bella opera d’arte o un muro in cemento?

CESENA – C’è chi la contesta per l’impatto visivo e chi teme per la sicurezza stradale, chi la combatte per lo scarso legame con il territorio e chi nutre dubbi nei confronti del suo finanziatore, il Rotary club. L’opera d’arte prevista al centro della rotonda di Diegaro, tra la via Emilia e lo svincolo di Cesena ovest della E45, ha attirato negli ultimi mesi un gran numero di critiche. Tanto che, contro di essa, si è costituito pure un comitato di cittadini denominatosi “Fermiamo l’ecomostro di Diegaro”.

La principale accusa mossa dai detrattori all’opera d’arte è l’impatto visivo: al centro della rotonda (inaugurata senza arredi nell’ottobre di tre anni fa) dovrebbero sorgere quattro blocchi di calcestruzzo, alti quattro metri, con al centro una ruota d’acciaio corten, simbolo del Rotary, alta tre metri e spessa 40 centimetri. L’intera opera, frutto di un concorso di idee tra gli studenti di Architettura e pagata dai rotariani cesenati, risulterebbe larga 16 metri, quanto un autoarticolato.

“Il giorno 6 agosto, senza alcun preavviso, sono iniziati i lavori – ha comunicato il comitato – nel pieno anonimato, senza nessun tipo di cartello e nessuna indicazione di cosa stia avvenendo e ad opera di chi. Giovani privi di segni di riconoscimento hanno interrotto il traffico per consentire che camion anonimi scaricassero un gran quantitativo di terra e trattori spianassero la terra su tutta la rotonda. È possibile fare questo tipo di lavori con queste modalità?”. I detrattori hanno inscenato così una pacifica forma di protesta, ripetuta nei giorni a seguire, esponendo striscioni contro l’opera.

Il comitato, formalmente apartitico, riunisce anche esponenti del locale Movimento 5 stelle che, in questo modo, continuano a lottare contro l’opera. Proprio il M5S locale, infatti, nell’aprile scorso presentò una mozione in Consiglio comunale (bocciata) per rivedere la decisione di dedicare la rotonda allo statunitense Paul Harris, fondatore del Rotary club, e a rivedere la decisione di affidare al Rotary Club l’arredo urbano della stessa.

Mentre risulta incomprensibile l’avversione nei confronti di chi ha ideato uno dei più grandi club di servizio al mondo, con 1,2 milioni di professionisti impegnati in attività benefiche e in un programma mondiale per l’eradicazione della Polio, su alcuni rilievi circa l’opportunità di inserire un’opera così grande al centro di una rotatoria si può anche aprire un piccolo dibattito.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex assessore provinciale alla Mobilità Ercole Acerbi: “Una rotatoria non è un elemento di arredo urbano, ma una struttura della viabilità che ha scopi ben precisi: migliorare le condizioni del traffico e aumentare la sicurezza. Le dimensioni di una rotatoria e delle piste destinate al traffico sono elementi determinanti per la sua funzionalità, ma lo sono parimenti le condizioni di visibilità che permettono all’automobilista di valutare le condizioni per la percorrenza più sicura. Il giudizio che va dato sulla installazione proposta per Diegaro non è quindi d’ordine estetico, se sia bella o brutta, ma se garantisca la migliore visibilità per l’utente o se invece la ostacoli o la precluda. Ed è difficile negare che esso sia particolarmente impattante e che le sue ali di calcestruzzo non ne limitino seriamente la visibilità”.

Nessun commento, al momento, dai vertici del Rotary di Cesena.

MiB

Pubblicato giovedì 27 Agosto 2015 alle 00:02

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