Ecologia integrale

di William Casanova

Il caldo asfissiante del mese di luglio e le “bombe” d’acqua che hanno colpito l’Italia in questa estate sono segnali sufficienti per dire che siamo di fronte a una sfida urgente per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo? La nostra Chiesa locale si appresta a celebrare la Giornata per la custodia del Creato cercando di risvegliare i nostri cuori al senso di responsabilità verso il nostro pianeta, la casa che ci è donata.

Quest’anno, a dare un particolare significato alla Giornata, vengono a convergere tanti elementi, a partire dall’enciclica Laudato si’ che papa Francesco ha dedicato alla questione ambientale. È un documento che si affianca agli interventi sui grandi problemi sociali con cui si è misurata la Chiesa negli ultimi due secoli: pensiamo alla Rerum Novarum di Leone XIII sulla questione operaia o alla Popolorum Progressio di Paolo VI sulla questione del sottosviluppo.

Papa Francesco si richiama esplicitamente alla Pacem in Terris, che Giovanni XXIII diresse anche a tutti gli uomini di buona volontà. Il Papa chiede che si parli di ecologia integrale, fatta di dialogo con tutti per cercare insieme cammini di liberazione: “l’interdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo, a un progetto comune”.

Come passare dalla denuncia dei mali da combattere alla scelta degli obiettivi da perseguire? Papa Francesco indica due assi su cui costruire le nostre azioni: conversione e spiritualità ecologica. La conversione parte da una presa di coscienza. È il passaggio dalla cultura dello scarto e dello spreco, che papa Francesco denuncia dalla sua elezione, all’inclusione di chi non produce perché è povero o messo ai margini. Una nuova cultura crea mentalità e cambiamento: “Non possiamo pensare che i programmi politici o la forza della legge basteranno ad evitare i comportamenti che colpiscono l’ambiente, perché quando è la cultura che si corrompe…”.

Le politiche di smaltimento dei rifiuti o di tutela dell’aria e dell’acqua possono essere efficaci solo se anche i cittadini vengono ascoltati e chiamati a essere protagonisti del processo, favorendo il diffondersi di comportamenti responsabili da parte di tutti. Per il cristiano c’è anche da considerare valore e significato spirituale dell’ecologia. La spiritualità ci apre al bello e ci fa uscire dall’individualismo e dall’utilitarismo per vivere la relazione con Dio, con fedeltà da attingere nei sacramenti, nell’Eucarestia, in cui “il Signore, al culmine del mistero dell’Incarnazione, volle raggiungere la nostra intimità attraverso un frammento di materia”.

Corriere Cesenate 29-2015

Pubblicato martedì 25 Agosto 2015 alle 18:30

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