Un viaggio nel cuore e nella storia

A cent’anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, una ventina di discendenti di una famiglia di San Vittore ha reso omaggio alla tomba del nonno in Austria

CESENA – Il ricordo come un filo che intreccia affetti, racconti e interrogativi, capace di attraversare cento anni e portare ai nostri giorni la storia di una famiglia e del suo capostipite Aristide Baldacci di Cesena.

Anzi, di San Vittore di Cesena, come è indicato nel registro del cimitero di Sigmundsherberg, nel nord dell’Austria, a quaranta chilometri da Praga. Una vicenda che ha invitato – un invito che sa di rappacificazione con la storia – una ventina di discendenti del soldato Baldacci a vivere un viaggio di tre giorni, dal 27 al 29 giugno scorso, che li ha portati nel nord dell’Austria. Lì dove ha trovato degna sepoltura il soldato Aristide Baldacci, partito da Cesena nelle file dei soldati italiani sul Piave.

A San Vittore ad aspettarlo erano rimasti la moglie Rosa Casalboni e i tre figli piccoli Pia, Agostina e Guerrino. L’ultima visita-licenza a casa del soldato Aristide è del 1917. Poi, un impietoso silenzio e la triste sentenza “disperso” ha sfumato la speranza in un dolore silente ma dignitoso della vedova e dei figli.

Mentre era al fronte, il soldato Aristide non aveva inviato nessuna missiva e scarse erano le informazioni per poterne individuare la tomba. Tanti gli interrogativi che hanno accompagnato il desiderio di individuare un luogo fisico al quale fare riferimento per portare un fiore e poter recitare una preghiera: in anni recenti le ricerche in modo particolare del nipote Eugenio Gianni Campana – che da bambino aveva vissuto con la nonna Rosa e che di più ne aveva respirato il dolore e la mancanza – con soddisfazione e pace hanno confermato la sepoltura di Baldacci in Austria.

Una ventina tra nipoti e pronipoti di Aristide Baldacci hanno partecipato, a fine giugno, alla cerimonia di commemorazione che, a cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale, la cittadina austriaca ha organizzato nel cimitero, con la celebrazione di una Messa e della funzione civile. Sono oltre 2.300 le tombe di soldati italiani custodite con rispettosa cura da volontari nel cimitero quasi nascosto nel bosco della cittadina di Sigmundsherberg, e sono almeno altri due i soldati di Cesena che qui hanno trovato riposo: Egisto Bettoli, classe 1896, deceduto nel dicembre 1917, ed Eugenio Severi, classe 1892, deceduto nel settembre del 1918.

“Il calore della memoria non si è mai spento nella nostra famiglia – ritorna con commozione ai giorni del viaggio la nipote di Baldacci, Marina Mariani-. Essere presenti a quel momento è stato per noi una grande emozione: nipoti settantenni, fino alla più giovane partecipante pronipote Caterina Foglieri (18 anni), insieme per ricordare, pregare, tramandare. Lo scambio della pace, tra italiani e tedeschi, e il guardarci tutti con occhi lucidi è stato per noi un bellissimo messaggio di pace e fratellanza. Pur nel ricordo doloroso di quel che fu…”.

Sabrina Lucchi

Pubblicato giovedì 16 Luglio 2015 alle 00:02

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