Parco miniere, un piccolo comune batte Cesena

“Domenica, 5 luglio verrà inaugurato il ‘Parco archeominerario di Cabernardi – comune di Sassoferrato (Ancona) alla presenza della presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini”.
Lo scrive Paolo Magalotti, presidente della Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria di Cesena, che si occupa del recupero storico e culturale delle miniere di Formignano.
“Cabernardi – continua Magalotti – era sede di una miniera di zolfo, gestita dalla Soc. Montecatini e chiusa negli anni 50 del secolo scorso. L’11 marzo 2006 eravamo, io e Davide Fagioli, a Cabernardi per presentare un libro inerente la miniera. Visitammo alcuni manufatti minerari, che erano su terreno di privati in condizioni veramente pessime. Ebbene dopo appena otto anni con la determinazione dell’Amministrazione comunale di Sassoferrato, il Parco dello zolfo delle Marche, della regione Marche e Comunità Europea (tutti Enti Pubblici va sottolineato e non privati) hanno realizzato il Parco dello zolfo di Cabernardi per ricordare un lavoro, quello dei minatori dello zolfo, importante nella e per una memoria di una comunità.

“Come Associazione mineraria – aggiunge il presidente – da oltre trent’anni ci confrontiamo con la nostra Amministrazione comunale per ottenere quanto la piccola comunità di Cabernardi ha concretizzato, La risposta è stata, purtroppo, di disconoscere sempre questa importante realtà della storia del lavoro, di manufatti di archeologia industriale lasciati abbandonati all’incuria, adducendo per decenni che non vi erano fondi.
Ci viene, spontaneamente, da chiedere come ha fatto un piccolo comune come Sassoferrato (abitanti ca. 7.000) a reperire le risorse e con concretezza a portare a termine il progetto ? Certamente hanno fatto meno chiacchiere, riunioni, progetti firmati da architetti di fama (leggasi Cervellati), ed hanno avuto uomini politici che hanno creduto e non snobbato quel loro pezzo di storia economica, sociale, che quella realtà mineraria ha rappresentato. Quando i due parlamentari marchigiani riuscirono a proporre con soli due articoli di legge, inserii nella legge finanziaria, del 23 marzo 2001, la nascita del Parco delle Miniere di zolfo delle Marche… dove erano i nostri parlamentari cesenati per aggiungere la parola regione Emilia – Romagna a tale proposta? Forse dormivano o come al solito non conoscevano la realtà e la storia del loro territorio”.
“Hanno tentato dal 2006 – conclude Magalotti – di porre rimedio presentando un solo articolo per includere l’Emilia-Romagna nel parco minerario dalle Marche. Ma sono trascorsi ben nove anni e quella proposta cade ad ogni nuova legislatura. Pensate che attualmente il progetto di modifica è stato di nuovo presentato e la parlamentare Renato Bueno, eletta nella circoscrizione America del Sud – Brasile, sollecitata dalla comunità degli emiliano-romagnoli di Belo Horizonte, si sta interessando attivamente. Domenica prossima saremo a Cabernardi a festeggiare l’importante opera del parco di Cabernardi assieme all’Associazione mineraria locale. Riusciremo a vedere realizzato qualche cosa anche nel nostro villaggio di Formignano?”.

Pubblicato venerdì 3 Luglio 2015 alle 16:35

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