Una festa piena di spettacoli, momenti culturali e di preghiera

Si è conclusa, giovedì 25 giugno con la serata dei “Poeti a san Giovanni” la IV Festa della famiglia diocesana. Si è trattato di un’edizione per eventi, tutti tenutisi in città, a Cesena.

La scorsa settimana abbiamo dedicato l’intero Primo piano all’argomento, mentre su questo sito sono pubblicate numerose fotogallery e tutte le immagini delle 115 coppie di sposi che hanno festeggiato gli anniversari di matrimonio.

Oltre alla già citata serata con i poeti guidata da Gianfranco Lauretano, l’attore Paolo Cevoli è stato il mattatore-interprete di un lungo monologo al chiostro di San Francesco, martedì 23 giugno. Ha messo in scena “La penultima cena” e per un’ora e 50 minuti ha calamitato l’attenzione del pubblico che ha letteralmente gremito il teatro all’aperto. Ben oltre mille le persone presenti per un appuntamento che ha lasciato anche un messaggio sul valore dell’amicizia e il senso della vita.

Cattedrale piena di fedeli, come da tradizione, anche per la solenne celebrazione eucaristica nel giorno del patrono, il 24 giugno. Tante le autorità presenti e numerose anche le associazioni di volontariato, in particolare quelle che si occupano di disabili. Nell’omelia il vescovo Douglas è tornato sui temi della famiglia, dell’aborto, delle cosiddette “colonizzazioni ideologiche” richiamate spesso da papa Francesco. “Fino a quando anche nella nostra città si sopprimeranno nell’indifferenza generale vite nascenti? Fino a quando questo accadrà non staremo tranquilli e non staremo in silenzio e manifesteremo pubblicamente la nostra sofferenza”. Questo il grido d’allarme di monsignor Regattieri. Partendo dalla nascita del Battista e dalla domanda tratta dal vangelo di Luca, “Che sarà mai questo bambino?”, ha ricordato che occorre “lavorare perché il bocciolo sbocci, permettendogli di sprigionare tutte le potenzialità”. Poi ha aggiunto subito un’amara constatazione: “L’uomo pretende di impedire persino la nascita dell’uomo in forza di altri presunti o pseudo valori (che poi sono solo espressione di egoismo) uccidendolo nel grembo materno: abominevole delitto!”. Quando è l’uomo a intromettersi sulla natura delle cose, “quando i suoi interventi non sono guidati dall’amore – ha aggiunto il vescovo – ma dall’egoismo”, ci si trova di fronte a ciò che “il Papa ha definito – a proposito di famiglia e di matrimonio – colonizzazioni ideologiche che spingono a entrare e prendere piede nella nostra cultura. La famiglia – lo diciamo con amarezza, con sofferenza e con grande preoccupazione – rischia oggi di essere terreno di contesa per la pretesa di costruirla su schemi ideologici che rispondono sostanzialmente a una visione dove l’io fa da padrone e dove Dio è scalzato come uno scomodo intruso”. “Dio salvi la famiglia, quella bella, quella naturale uscita dalle sue mani”.

Al termine della Messa, a tutti i presenti è stato consegnato il messaggio che il vescovo ha scritto per l’occasione. “Famiglia: è bello!”, tema e titolo scelti a conclusione di un anno pastorale tutto dedicato all’argomento.

Pubblicato giovedì 2 Luglio 2015 alle 00:01

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti