“Il sistema cooperativo non abbandona nessuno”

Caso BRC. Il direttore Quadrelli: “La Federazione effettua controlli sulle banche, quando richiesto, ma le decisioni poi spettano agli amministratori locali. Noi non possiamo imporre nulla”

CESENA – “La Federazione delle Bcc non può intervenire durante un commissariamento e spiegare come procedono le verifiche. Fra l’altro, la Banca d’Italia non ha voluto che i commissari si rapportassero con noi. Ciò non significa che non ci siamo mossi per scongiurare il peggio. E le varie Banche di credito cooperativo hanno sborsato parecchi milioni per la vicenda della Brc”.

Così Daniele Quadrelli, direttore della Federazione regionale delle Bcc, risponde, su nostra sollecitazione, ai quesiti posti da alcuni soci. “Facciamo chiarezza – precisa Quadrelli – sulla questione dei controlli. La Federazione eroga servizi e anche quello dei controlli è un servizio. I verbali attestano che abbiamo più volte richiamato il Consiglio, sia il penultimo, guidato da Luigi Mondardini, che l’ultimo di Nazario Sintini. Ma poi la Banca è libera di operare come crede. Noi non possiamo obbligare nessuno. I vertici del penultimo Consiglio a volte ci hanno detto che eravamo più rigidi della Banca d’Italia. Ma sarebbe stato meglio seguire le nostre relazioni fin da subito dato che poi è intervenuta davvero la Banca d’Italia”.

In merito all’accusa secondo cui la Federazione non ha cercato di aiutare Brc, una risposta viene direttamente dalla relazione tenuta il 22 giugno durante l’assemblea dei soci della federazione. Si legge: “E’ bene ricordare che la crisi della Banca Romagna Cooperativa, verosimilmente, costerà alla nostra Regione circa 4,2 milioni per il 25% aggiuntivo che tocca alla nostra Regione per i prestiti subordinati (intervento del FGI, Fondo garanzia istituzionale), più un intervento calcolabile tra 3,5 o 4 milioni per il FGD (Fondo di garanzia), ai quali vanno aggiunti i servizi prestati gratuitamente alla banca, i contributi associativi non versati perché non richiesti, tutte le attività svolte a favore della Bcc fin dal 2010 per un importo che supera il milione e mezzo di euro”.

Negli ultimi giorni si è anche parlato di un’assemblea dei soci che qualcuno vorrebbe organizzare a Cesena per fare il punto della situazione. Ma quali soci saranno chiamati a partecipare? Il fatto è che quasi la metà degli importi a sofferenza (dei crediti inesigibili, per essere chiari) riguarda il 22 per cento dei soci. In altre parole, potrebbero sedere fianco a fianco un socio che ha un capitale sociale di 3000 euro e uno che, con 1000 euro di capitale, ha debiti verso la banca di 5 milioni di euro. L’ipotesi può essere fantasiosa, ma anche verosimile.

“Sulla vicenda Brc – conclude Quadrelli – hanno pesato gli inasprimenti che la Banca d’Italia ha dovuto adottare in seguito a direttive europee. In un altro momento storico, ma parliamo anche solo di mesi, non anni, sarebbe proseguito il piano di risanamento messo in campo dagli ultimi amministratori”.

Pubblicato giovedì 2 Luglio 2015 alle 00:02

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