Viale Abruzzi di nuovo a senso unico, almeno in teoria

Le nuove disposizioni sono ignorate da molti automobilisti

CESENA – Corsia sì, corsia no: il rimpallo è durato decenni, tra continui fare e disfare. Sarà questa la volta buona? Parliamo di viale Abruzzi, ritornato a senso unico nei giorni scorsi con una corsia preferenziale per gli autobus nel senso di marcia opposto. Non è la prima volta che questa importante via cittadina (collega la rotonda Stadio a Santo Stefano) è oggetto di sperimentazioni da parte dei tecnici comunali.

L’esperimento è già stato tentato due volte in passato e per due volte cassato dall’Amministrazione, costretta a gettare la spugna dopo le proteste dei residenti. Mentre di un terzo tentativo si parlava da ormai quattro anni, quando i lavori per la realizzazione della rotonda di San Pietro erano ancora in corso. I tecnici del servizio mobilità si aspettavano un dimezzamento spontaneo del traffico su viale Abruzzi a seguito dell’apertura della rotatoria. Così non è stato. E, a differenza delle altre volte, questa volta sarebbero stati proprio i residenti a chiedere la reintroduzione del senso unico. Una richiesta rinnovata nel marzo scorso, nell’ambito degli incontri sul territorio tra Giunta comunale e Quartieri, per cercare di risolvere alla radice i problemi di traffico della strada, dove già è vietato da tempo il transito ai mezzi pesanti.

La nuova corsia bus (che può essere percorsa anche da bici, taxi e invalidi) occupa la prima metà del viale, dalla rotonda Stadio alla rotonda Maiella (incrocio con via Lucania, zona bar Bianconero). In senso opposto non cambia nulla. Nel resto del viale, da via Fratelli Spazzoli a via Piemonte, sono stati realizzati 15 posti auto sul lato sud. “Io ero a favore di un senso unico reale – commenta un residente nella prima parte di viale Abruzzi – che consentisse la realizzazione di una pista ciclabile staccata dal percorso pedonale. Dissi chiaramente al sindaco che una corsia bus sarebbe stato solo un cambio di verniciatura alla pavimentazione stradale”.

Timori rafforzati al momento dell’entrata in vigore del provvedimento: “Alla rimozione delle transenne il flusso di auto sulla corsia bus è partito come se quest’ultima non esistesse. La gente transita tranquillamente, ignorando del tutto il divieto. Solo la presenza di tanto in tanto dei vigili, all’imbocco della via, impedisce ai furbi di passare in barba al divieto. Ma c’è anche chi, distratto, non li nota e gli passa davanti”.

Le alternative per gli automobilisti provenienti dal sottopasso del Montefiore oggi sono due: l’immissione sulla via Emilia tramite via del Mare e rotonda San Pietro, oppure l’imbocco di via del Mare in direzione Santo Stefano (con rientro da via Lucania, via Fratelli Spazzoli o via Friuli). In entrambi i casi, un automobilista diretto verso Case Finali allungherebbe il percorso di appena 200 metri, senza contare che via del Mare è una ex strada statale. Ma le vecchie abitudini sono dure a morire.

Resta comunque un altro punto critico in zona, ed è l’incrocio tra via Piemonte e via Marzolino primo, vicino al semaforo di viale Marconi (via Emilia), con la corsia di svolta a sinistra per i bus costantemente impegnata dagli automobilisti.

Michelangelo Bucci

Pubblicato giovedì 25 Giugno 2015 alle 00:02

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