Famiglia, purtroppo a volte è necessario ribadire l’ovvio

Riflessioni dopo la manifestazione a Roma

di Stefano Spinelli

Se ne sentiva la mancanza di una piazza così, come quella di San Giovanni che il 20 giugno è stata riempita, straripando, a Roma. È come se un’onda da tempo montante avesse trovato improvvisamente la sua strada. In soli 18 giorni dal “ci vediamo a Roma” tantissime persone, famiglie, genitori, bambini, nonni hanno risposto da tutto il paese, in un modo spontaneo, gioioso e colorato, contro ogni previsione, inaspettatamente.

Un popolo si è autoconvocato, è stato detto. Ed è vero. Una piazza per ribadire l’ovvio, e cioè che i bambini hanno diritto di aver un babbo e una mamma, che una famiglia nasce dall’unione di un uomo e di una donna, che la famiglia richiede identità generazionale, che è aberrante imporre sperimentazioni psicosessuali sui bambini, come pretenderebbe la teoria gender, che non è corrispondente all’uomo tornare a nuove forme di schiavitù come l’utero in affitto.

Tutto il resto è un tremendo “gioco” perbenista dal sapore radical chic, che altera la realtà, che sfida la natura, che rischia di portare solo devastazione antropologica. Eppure oggi c’è bisogno di ribadire l’ovvio. C’è bisogno di alzarsi in piedi, come in quella bellissima preghiera di San Giovanni Paolo II “ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata, ci alzeremo in piedi … e proclameremo che nessuno ha l’autorità di distruggere la vita non nata, ci alzeremo in piedi quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un’emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio …, ci alzeremo in piedi quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche … e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell’individuo ma anche per quello della società, ci alzeremo in piedi quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l’energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia …”

Ecco, il popolo di piazza San Giovanni si è alzato in piedi. E non ne vedeva l’ora. Per amore dei nostri figli. L’auspicio è quello di risvegliarci tra un tot di anni dal sonno della ragione – come è già successo dopo le devastazioni dei totalitarismi – riprendendo coscienza di noi stessi, dicendo “ma cosa stavamo facendo?”.

Pubblicato giovedì 25 Giugno 2015 alle 00:01

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