Carità: all’Osservanza opera la San Vincenzo De’ Paoli

Nel silenzio, tramite una fitta rete di soci per cercare di dare risposta a ogni tipo di bisogno morale e materiale. Così si distingue l’opera dell’associazione San Vincenzo, attiva nella parrocchia dell’Osservanza (a Cesena) fin dagli anni ’50.

“Attualmente assistiamo un’ottantina di persone, in maggioranza straniere, in uno stato di grave bisogno soprattutto per il problema del lavoro che non c’è o è precario – spiega Maria Adelfa Pasini, volontaria e per tanti anni presidente della San Vincenzo parrocchiale -. Diamo contributi per pagare l’affitto e interveniamo per il pagamento di bollette, molte volte già scadute. Inoltre distribuiamo ogni mese i viveri del Banco alimentare e, a nostre spese, integriamo con altri alimenti. Una persona è incaricata di distribuire due volte alla settimana la ’sportina’, che viene portata in parrocchia ogni terza domenica del mese, alle persone che si rivolgono direttamente al parroco”.

I fondi vengono reperiti tramite le collette dei ’vincenziani’ e le offerte di benefattori e parrocchiani. Per conoscere e valutare le varie situazioni di difficoltà, la San Vincenzo opera in collaborazione con i Servizi sociali del Comune, il parroco, la Caritas e il Centro di aiuto alla vita.

Da un paio di anni è attivo all’Osservanza il Centro di ascolto mensile. “Ci dà la possibilità di mantenere un rapporto aperto con le famiglie, che cerchiamo di stimolare a mettere in atto tutte le risorse di cui dispone – prosegue Maria Adelfa Pasini -. La visita domiciliare è molto raccomandata, in quanto permette di avere un contatto umano e di amicizia. Siamo inoltre disponibili per urgenze che non devono essere lasciate cadere e sospese nel tempo”.

Altra attività tipica della San Vincenzo, che è presente a Cesena dal lontano 1887, è la visita alle persone sole, anziane o ammalate. “Sono tante – sottolinea la volontaria – e a loro diamo un sostegno morale con un incontro personale a carattere continuativo”.

Anche la San Vincenzo deve fare i conti con la mancanza di nuove leve. “Anche noi siamo ’poveri’ per mancanza di forze nuove, capaci di fare ringiovanire la nostra associazione, perchè possa continuare ad aiutare chi è nel bisogno”, conclude la Pasini.

Nell’ex convento dell’Osservanza ha inoltre sede, da tanti anni, l’accoglienza notturna della Caritas diocesana, che dispone di sei posti letto.

Francesca Siroli

Pubblicato giovedì 30 Aprile 2015 alle 00:01

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